Robot mobili autonomi: una necessità nella supply-chain post-Covid
Ora che per molti Paesi il lockdown totale sembra allentarsi, molte attività stanno cercando soluzioni per innovarsi e affrontare il mondo post-Covid. Come spiega Davide Boaglio, Area Sales Manager Italia, Mobile Industrial Robots, molti business, se non tutti, dovrà evolversi e cambiare per stare in un mondo dove gli effetti della crisi sanitaria si sentiranno per molto tempo. Le industrie manifatturiere e della logistica, ad esempio, stanno affrontando in questo periodo una serie di problematiche, come la riduzione del personale, il dovere di proteggere la salute dei lavoratori attraverso il distanziamento, i forti cali della domanda per alcuni prodotti o i picchi improvvisi per altri, oltre alla maggiore necessità di generare efficienze di processo per aumentare la produttività e ridurre il più possibile i costi. Tuttavia, questa situazione rappresenta anche un’opportunità unica per trarre vantaggio dai cambiamenti imposti dalla situazione alla propria attività, rivalutare e dare una nuova impostazione ai processi operativi individuando nuovi valori chiave di efficienza per rimanere competitivi.
La crisi generata dal lockdown sta provocando un forte cambiamento nelle operazioni della suplly-chain. Molti produttori cercano infatti, di accorciare le filiere riducendo le distanze e le problematiche di trasporto, cosa che sarà possibile solo con l’automazione. Non si tratta solo di ridurre i costi e rendere i processi più snelli, ma anche di rendere in futuro le supply-chain più resilienti per affrontare le interruzioni causate da crisi come questa. L’uso della robotica è sicuramente un fattore chiave per le aziende che vogliono intraprendere questa strada. In Europa, dove la densità di robot è la più alta del mondo con una media di 114 ogni 10.000 dipendenti, la Federazione Internazionale della Robotica prevede che il numero di installazioni crescerà del 14% nei prossimi due anni, di cui circa il 30% sarà costituito da robot
collaborativi (o cobot). Nella supply-chain, i robot mobili autonomi (AMR) come quelli di Mobile Industrial Robots (MiR) sono una componente fondamentale di qualsiasi strategia di automazione e uno strumento molto efficace per ottimizzare le mansioni delle risorse umane e ridurre gli sprechi di tempo nei processi intralogistici.
Gli AMR sono robot collaborativi e progettati per lavorare a fianco degli esseri umani. Consentono di automatizzare qualsiasi processo che richieda il trasporto sicuro di materiali o merci all’interno di un magazzino o tra un magazzino e un impianto di produzione. Facili da programmare e da integrare senza la necessità di apportare modifiche al layout di fabbrica esistente, un AMR, a seconda dell’applicazione, può liberare dalle attività di trasporto due dipendenti a tempo pieno per svolgere compiti di maggior valore, oltre ad aumentare la produttività e l’efficienza operativa. Già all’inizio del 2020, i robot mobili autonomi stavano cambiando il concetto di intralogistica in molti scenari e settori diversi. Le aziende sono attratte dalla crescente flessibilità degli AMR e dalla diversità delle applicazioni possibili. Infatti, una delle cose che questa pandemia ha generato è la maggiore consapevolezza di quanto sia necessario essere flessibili.
Per fare un esempio concreto: invece di una persona che spinge un carrello attraverso un magazzino, un AMR potrebbe essere incaricato della stessa mansione evitando potenziali contaminazioni incrociate. Gli AMR possono anche fornire un aiuto in caso di carenza di personale in produzione e nel magazzino dovuta alle restrizioni di sicurezza o a casi di contagio. Questo problema affligge in particolar modo un certo numero di industrie, come il settore farmaceutico o il FMCG (Fast-Moving Consumer Goods), che devono far fronte a picchi massicci di domanda, mentre il proprio personale è saturo di lavoro. I produttori possono sfruttare l’opportunità di rivalutare e riprogettare i loro processi di supply-chain per raggiungere la massima produttività riducendo al minimo i costi e le inefficienze, restando competitivi. Per essere pronti a qualsiasi cambiamento le aziende dovranno essere flessibili e adottare robot industriali per aumentare la velocità di produzione, al fine di colmare le lacune tra domanda e offerta, gestendo le carenze di manodopera, oltre a proteggersi da continue interruzioni. È il momento di fare un passo verso l’automazione, tornare a ripensare ai propri progetti e migliorare il modo di operare e i propri processi, per essere più flessibili e resistenti ad eventi globali come questo. In un mondo post-Covid, l’automazione non sarà più una scelta, ma una necessità.
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