Gabriele Borga è il giovane CEO di Jobtome, startup di Stabio (Svizzera) la cui mission è quella di aiutare le persone a trovare il giusto lavoro e aiutare le aziende a trovare le giuste persone. Il tutto in modo semplice, funzionale ed efficiente. Ma non contento, Gabriele ha deciso di lanciare anche un’altra startup: Exelero che aiuta le aziende nella creazione di team più performanti e felici. In questa intervista, l’imprenditore italiano, ci racconta come gestire due aziende contemporaneamente, perchè ha deciso di farlo in Svizzera, offrendo spunti di riflessione a chi vuole creare una startup.
Con il lancio di Exelero, Gabriele Borga si conferma imprenditore seriale, non bastava Jobtome? Perchè il bisogno di lanciarne un’altra? 🙂
Jobtome è ora una società forte con un percorso di crescita delineato: quest’anno chiuderemo con circa $15m di revenues e con margine positivo con percentuale double-digit , nonostante il coronavirus che ha chiaramente impattato sui nostri conti e sulla nostra crescita.
Durante lo crescita di Jobtome avevo constatato che uno dei motivi per cui è difficile scalare è… tenere allineate (e quindi motivate) le persone: comunicare in modo trasparente la strategia, aggiornare sugli avanzamenti in modo regolare, fare in modo che tutti sappiano chi sta facendo che cosa e con che scopo “in un quadro più grande”. La mancanza di allineamento e di comunicazione creano scontento nelle persone e fanno rallentare sia la felicità nel team sia la crescita dell’azienda. Con Exelero siamo andati a mappare tutti questi problemi e ora stiamo creando le soluzioni (tramite una suite cloud – SaaS) ai diversi problemi, per aiutare le aziende a scalare più velocemente facendo leva su un team di persone motivate, allineate e felici!
Quindi, rispondendo alla tua domanda: non ho deciso di creare una nuova impresa a tavolino ma sono venuto a conoscenza di un problema, ho capito come poter contribuire alla soluzione dello stesso e…insieme a persone folli come me, mi sono lanciato!
Come ti dividi tra le due aziende e come mantieni il focus sugli obiettivi?
E’ indubbiamente una bella sfida. Jobtome cresce almeno del 40% YoY e con Exelero vogliamo conquistare nei prossimi anni la fiducia di almeno 150’000 aziende in tutto il mondo, aiutandole a crescere grazie al nostro prodotto.
Normalmente cerco di gestire il calendario con una suddivisione matriciale: ogni giorno ha un tema e ogni mezza giornata è dedicata ad un’azienda. Il lunedì mi occupo di prodotto e di marketing, il martedì è la giornata del management e di Finance, mercoledì customer acquisition, e così via.
Non l’ho inventato io questo sistema e viene usato sia da Dorsey (Twitter) sia da Musk (Tesla), entrambi che gestiscono più di una azienda in contemporanea.
Indubbiamente è una bella sfida, ma ne vale assolutamente la pena!
Jobtome, quale il suo futuro?
In Jobtome abbiamo diversi progetti molto interessanti che stiamo portando avanti in questo momento. Siamo riusciti a convertire questo momento eccezionale dovuto al coronavirus da momento di crisi a momento di opportunità e laddove altre aziende del nostro settore sono andate in perdita, hanno dovuto lasciare a casa delle persone o quanto meno hanno bloccato le assunzioni noi siamo sempre rimasti con margine positivo e abbiamo continuato ad assumere come da piani. Non è stato facile ma abbiamo dimostrato a noi stessi di essere un team fenomenale, veloce, agile. Abbiamo fatto in pochi giorni cose che in un contesto normale vengono fatte in mesi. Un team grandioso!
Per il futuro continueremmo l’espansione in US dove stiamo crescendo molto bene e sperimenteremo nuovi prodotti B2C. E ovviamente saremo sempre vigili e pronti a cogliere nuoveopportunità offerte dal mercato!
Parliamo di Exelero: aiutare le aziende a costruire la versione migliore dei propri team…una mission importante quella che vi siete dati
Abbiamo fatto un lavoro spettacolare, di cui vado fierissimo. Abbiamo sentito decine di CEO di aziende in crescita e decine di leader HR in diversi paesi. Abbiamo trovato conferma dei problemi reali che fanno da ostacolo alla crescita e abbiamo realizzato la soluzione a questi problemi.
Dopo l’estate presenteremo i primi prodotti (ora li stanno provando differenti aziende in beta e stiamo lavorando per dargli il tocco finale) per migliorare la comunicazione e l’allineamento: organigramma dinamico che dialoga con il prodotto ATS (incluso nella suite Exelero), obiettivi aziendali e individuali accessibili da chiunque e aggiornabili in modo rapido, KPIs e metriche (aziendali e/o di team) aperte a tutti i membri dell’organizzazione e…molto altro!
E chiaramente la sfida non finirà qui: abbiamo una roadmap di prodotto molto lunga. Vogliamo dare il meglio alle aziende, vogliamo essere un vero partner e non l’ennesima aziendina che vende prodottini SaaS freddi e spesso poco efficienti. Vogliamo creare emozioni, puntiamo a creare una community di clienti affezionati con cui crescere nei prossimi anni!
Qual è il suo modello di business?
Semplicissimo. Si basa sul pay-per-seat: il pagamento è quindi correlato alla grandezza dell’azienda.
E per le startup avremo una formula ad-hoc con un pricing bassissimo. Alle startup venderemo “in perdita”. Può sembrare assurdo, ma dimostra quanto crediamo nel nostro prodotto. Siamo convinti che riusciremo a risolvere una grande parte delle frizioni interne che sono una delle principali cause di mancata crescita e fallimento delle nuove aziende. Se saremo bravi contribuiremo a fare in modo che quelle che oggi sono startup da poche persone fra qualche mese o anno saranno aziende con decine o centinaia di persone. Che ci stimeranno e continueranno a fidarsi di noi. Crediamo tutti tantissimo nel creare una vera community di clienti, a lungo termine.
La tua decisione di fondare le tue startup in Svizzera, quali sono i vantaggi?
Prima di tutto logistico. Abito in Svizzera da anni, la Svizzera è un paese che amo incredibilmente e in cui mi trovo benissimo.
Pochissima burocrazia (ridotta davvero all’essenziale, ma che proprio non si potrebbe immaginare di fare meno!), tasse corrette e possibilità di premiare la meritocrazia. Insomma: possibilità di andare veloci. Il nostro focus deve essere il più possibile sul mercato, non sul compilare inutili formulari e gestire problemi amministrativi. Qui è possibile.
Il tuo team è composto da quanti italiani? Come attrai e fai retention dei tuoi talenti?
La gran parte delle persone attualmente è italiana. Ma stiamo lavorando per internazionalizzare il team cercando persone valide che condivano i nostri stessi valori in altri paesi del mondo. E’ un tema molto importante, anche per favorire la diversità e la possibilità di vedere problemi e opportunità da prospettive e angolazioni diverse.
In passato non ho dato a questo aspetto il giusto valore. Ora mi sono reso conto di quanto può essere utile e ci stiamo evolvendo.
Attrarre le giuste persone è una delle sfide più interessanti, per qualsiasi azienda di qualsiasi dimensione. Cercare di farlo bene rientra nel nostro DNA e.. nel nostro prodotto (con Jobtome ci occupiamo di delivery di offerte di lavoro; con Exelero abbiamo realizzato un ATS per consentire alle aziende di gestire il processo di reclutamento in modo efficiente).
Cerchiamo prima di tutto persone che condividano i nostri valori aziendali e la nostra mission, che sono il fulcro di tutto. Senza quelli non siamo niente di interessante.
Paghiamo stipendi molto competitivi ma non cerchiamo e non vogliamo mercenari: vogliamo solo persone innamorate della nostra mission e desiderose di dare il loro personale contributo alla sfida.
Quindi.. se tu che stai leggendo lo sei… contattami 🙂
Se dovessi dare un consiglio a chi oggi, vuole lanciare una startup?
Di consigli se ne trovano tantissimi in rete, soprattutto di imprenditori con molto più successo di me alle spalle.
Sarò banale ma il consiglio più prezioso che posso dare è: leggete. Scoprite gli errori che hanno fatto gli altri prima di farli voi stessi. Non tanto perché è brutto sbagliare, ma perché perdete tempo prezioso e l’allocazione del tempo è una risorsa chiave per il successo di qualsiasi persona.
(articolo a cura di Sergio Cerbone)