EY ha stilato una classifica delle città italiane più preparate per affrontare la fase 2
La società Ernst & Young, meglio nota come EY, è un network mondiale di servizi professionali di consulenza direzionale, revisione contabile, fiscalità, transaction e formazione. L’ultimo report pubblicato da EY riguarda la fase 2 che il nostro Paese sta per avviare dopo più di 50 giorni di lockdown totale. Lo studio è stato svolto incrociando gli indicatori di resilienza dello Smart City Index di EY (fattori sanitari, economici e sociali) con i dati del contagio covid-19. In questo modo, EY ha analizzato quanto i capoluoghi italiani sono pronti a ripartire e ad affrontare la fase 2 post emergenza.
Secondo i risultati di analisi di EY, più del 20% dei capoluoghi italiani non sarà in condizione di ripartire immediatamente dopo il lockdown. Numerose città faranno molta fatica perché non hanno le infrastrutture e le tecnologie adatte ad affrontare la complessità della fase 2. Le condizioni per poter riprendere con successo sono principalmente quattro. Innanzitutto, l’adeguamento delle strutture sanitarie, sia in termini di posti letto sia di medicina di base, per la sorveglianza epidemiologica. Importante è poi la riorganizzazione delle infrastrutture di mobilità, verso una maggiore flessibilità del trasporto pubblico ed una moltiplicazione della mobilità alternativa. Per supportare ancora smartworking, e-learning e intrattenimento digitale, è necessario anche potenziare le reti di telecomunicazioni. Infine, è fondamentale rafforzare le tecnologie di controllo delle città, per monitorare gli affollamenti e gli assembramenti, regolare opportunamente l’afflusso ai mezzi pubblici e agli esercizi commerciali, quando verranno riaperti.
Marco Mena, Senior Advisor di EY, responsabile dello Smart City Index afferma: “Non è detto che le città più resilienti riescano a trarre più vantaggi dalla ripartenza, perché molte di esse hanno una situazione più complessa da affrontare. Chi è in una situazione critica di contagio farà molto più fatica a muoversi in quest’ottica, mentre le città che hanno il contagio sotto controllo hanno maggiori probabilità di sfruttare la ripartenza e tornare più velocemente alla situazione che definiremo “new normal“, che sarà comunque molto diversa da quella precedente”.
Sulla base della diffusione del contagio del Covid-19, EY ha creato una classifica in base al tipo di ripartenza che potranno avere le città. Tutte le città con basso contagio, ma buona resilienza avranno la ripartenza facile. Coinvolge principalmente le città del centro-sud (tra queste Siena, Pisa, Bari, Lecce), perché hanno le infrastrutture e le tecnologie già pronte, e possono controllare meglio i pochi contagi sul loro territorio. La ripartenza lenta vede protagoniste le città con basso contagio e scarsa resilienza, come per esempio Caltanisetta, Caserta, Palermo, Roma e Napoli. Il terzo gruppo prevede una ripartenza frenata a causa dell’alto contagio da coronavirus. Città come Milano, Brescia e Bergamo sono però dotate di una buona resilienza e hanno a disposizione sistemi di mobilità, reti TLC e reti di sensori molto avanzate. Per ultime, le città a ripartenza critica: l’alto contagio e la scarsa resilienza di Lodi, Lecco e Cremona renderanno molto difficile la ripresa.
Per scoprire tutte le novità sulle Smart City, visita la sezione dedicata.