Collaborazione e formazione dello staff procedono: 10 consigli per gestire la crisi
L’emergenza Coronavirus sembra aver fermato le aziende, ma non è così grazie alla soluzione dello smartworking. Al contrario si può sfruttare questo periodo delicato per migliorare la formazione dello staff e la qualità del lavoro. La crisi è un momento difficile sia a livello personale che aziendale, ma è anche il momento adatto per imparare a gestire al meglio le difficoltà.
Per decreto, ma soprattutto per buonsenso e responsabilità civile, tutti gli eventi aziendali di aggregazione devono essere sospesi, ma ciò non significa cancellare le attività di formazione e collaborazione dello staff. Anzi, è proprio il momento di investire nella formazione del personale, il quale attraverso lo smartworking può imparare nuove modalità di lavoro. Lo spiega un esperto: Filippo Muzi Falconi, CEO di Methods Group, holding di società di consulenza per start-up in vari Paesi europei, specializzate nella gestione dei processi di change management delle aziende.
Grazie allo smartworking, la maggior parte dei lavoratori possono essere operativi da casa. Pur non essendo possibile fare workshop, corsi di formazione e team building con tutto lo staff riunito, questo non è un buon motivo per mettere in pausa e rallentare l’apprendimento del personale. Al contrario, si possono sfruttare a pieno le risorse tecnologiche e digitali che abbiamo a disposizione. È proprio questo il momento in cui unirsi, dare indicazioni precise e lavorare come una vera squadra. Questo permetterà a tutti i componenti dell’azienda di imparare a lavorare bene anche in contesti e condizioni diverse dal solito.
Uno sforzo da fare sicuramente c’è: è necessario passare completamente dal fisico al digitale. Bisogna affidarsi a nuovi format, imparare ad usare nuovi programmi e comprendere nuove dinamiche di collaborazione a distanza. La cosa positiva è che la tecnologia offre innumerevoli strumenti e programmi ad hoc per la formazione e collaborazione da remoto. Lavorare da casa non dev’essere uno svantaggio, anzi è un’esperienza in più. Come spiega Michela Salvi (Senior Manager di Methods): “L’apprendimento da remoto, ad esempio, è un modo costruttivo per coinvolgere chi, in questo momento, è costretto a lavorare da casa, dà la possibilità di integrare la formazione obbligatoria (che spesso tendiamo a rimandare)”.
10 consigli per la formazione da remoto
- Avere obiettivi chiari e ben definiti
- Condividere con tutti i partecipanti i materiali necessari prima di iniziare la formazione
- Avere un team di facilitazione con un moderatore, un coordinatore e un responsabile per la produzione di contenuti
- Allungare i tempi dedicati alla formazione
- Creare e condividere format e modelli di lavoro uguali per tutti
- Individuare momenti obbligatori di confronto tra team e supervisori
- Includere momenti di formazione offline, anche individuali, per quando non vi saranno più restrizioni
- Coinvolgere tutti e partecipare
- Sfruttare al massimo la tecnologia e gli strumenti più adatti al team
- Crederci: “È il momento giusto per progettare soluzioni mai esplorate” (Michela Salvi)