Alla FEM ha parlato l’imprenditore a capo di Illycaffè
“Il riscaldamento globale è oggi la madre di tutte le cause, non solo per il suo impatto devastante ma anche perché presto diventerà irreversibile e autoalimentato”, così ha parlato Andrea Illy durante la Lectio Magistralis “L’agricoltura virtuosa” tenuta di fronte a 250 studenti di San Michele, delle classi quarte e quinte dell’Istituto Tecnico e del Corso di laurea in viticoltura ed enologia. Il presidente della FEM Andrea Segrè ha avuto l’onore di introdurre l’imprenditore, dichiarando: “Ogni giorno nei nostri laboratori, aule e campi sperimentali lavoriamo per trovare risposte concrete alle esigenze del territorio, inserite però in una prospettiva globale”.
Presso la Fondazione Edmund Mach, l’imprenditore ha tenuto alta l’attenzione del giovane pubblico per ben un’ora e mezza trattando le tematiche principali in materia di pratiche agronomiche sostenibili sul lungo periodo. Andrea Illy ha dichiarato: “La decarbonizzazione è dunque oggi una priorità assoluta. L’agricoltura è responsabile del 25% delle emissioni di gas serra, a causa dell’esasperata ricerca della produttività tipica dell’agricoltura convenzionale. Un nuovo tipo di agricoltura, che chiamo rigenerativa, può invertire completamente il ciclo, che da vizioso può diventare virtuoso”.
“L’agricoltura è responsabile del 25% delle emissioni di gas serra. Ciò ha portato anche ad un depauperamento del suolo, che è il più importante serbatoio di carbonio dopo gli oceani. La nota positiva, però, è che l’arricchimento dei terreni con materia organica può migliorare di molto la carbon efficiency. L’agricoltura virtuosa permette la migliore conservazione dell’acqua, l’aumento della biodiversità e delle conseguenti fissazione dell’azoto e difese naturali contro gli agenti patogeni, riducendo così la dipendenza dall’agrochimica”.
L’idea dell’agricoltura virtuosa sviluppata da Andrea Illy si basa su un doppio beneficio, per l’ambiente e per la salute. Oltre all’assenza di contaminanti, il microbiota del suolo aumenta infatti la produzione di agenti fitochimici che interagiscono anche con il microbiota umano, con possibili effetti protettivi per le malattie non trasmissibili. L’oggettivazione del doppio beneficio sfrutterà l’intelligenza artificiale, come tecnologia abilitante. A tal fine la Virtuous Agriculture necessiterà di un food system, che coinvolga tutta la catena: dagli agricoltori ai consumatori”.