Dal 1969 la sicurezza continua ad essere al centro dello sviluppo del brand
L’ABS di Continental taglia il traguardo del 50° anno: dalla presentazione del primo sistema all’IAA del 1969 la tecnologia ha continuato ad evolversi, riuscendo ad estendersi con le ben 50 funzioni aggiuntive disponibili attualmente. Le modifiche si muovono nella direzione dell’obiettivo Vision Zero, ovvero la guida senza incidente, per il quale il sistema di sicurezza cruciale è proprio l’ABS.
Negli anni della prima presentazione, l’industria automobilistica era in fermento e in anteprima mondiale il Gruppo Continental – al tempo Teves e poi ITT-Teves – presentò un’antemprima mondiale MK I, il primo sistema antibloccaggio. L’intuizione di impedire il blocco delle ruote in seguito ad una brusca frenata era già nelle menti dei progettisti di automobili del 1920, ma solo con l’avvento di evoluti dispositivi elettronici si trovò la soluzione.
Gli ingegneri iniziarono a lavorare sul progetto nel 1965, mentre dagli anni ’70 gli impianti frenanti con tecnologia di circuiti analogici iniziarono ad essere impiegati per regolare la pressione dei freni, impedendo di conseguenza il blocco delle ruote. Dopo la messa a punto, l’ABS fu introdotto in 36 veicoli di prova per la polizia svedese. Nonostante il buon risultato, la crisi di settore impedì per anni la produzione in serie. Solo nel 1984 la svolta tecnologica permise a Teves (ora Continental) di lanciare in anticipo sulla concorrenza MK II, il primo ABS al mondo controllato da microprocessore elettronico per autovetture su strada.
Helmut Fennel, che si occupava di promozione dei microprocessori per ABS spiega: “Grazie alla sua programmabilità, il nostro sistema poteva essere deliberato in modo rapido e ottimale sia per le manovre di frenata su strade sconnesse, con un elevato coefficiente di attrito, sia per quelle su strade scivolose, come sul ghiaccio in inverno. Era anche considerevolmente più flessibile di altre soluzioni e poteva quindi essere rapidamente adattato ai diversi tipi di veicoli, come i modelli con trazione anteriore o integrale. La soluzione a microprocessore ci ha dato un vantaggio iniziale di molti anni.”
MK II è stato il primo ABS sul mercato a combinare la funzione freno, il servofreno, il controllo idraulico e il sistema frenante antibloccaggio in un’unica unità compatta. Poco dopo è stato anche integrato un sistema di controllo della trazione (TCS). Il successivo sistema MK IV, che entrò in produzione in serie nel 1989 e per la prima volta includeva anche un sistema elettronico di distribuzione della forza frenante, in seguito rese superflui i componenti meccanico-idraulici. Nel 1995 per la prima volta Continental integra il controllo elettronico della stabilità (ECS) nel sistema MK 20, sviluppando un design innovativo: motore nella parte superiore, blocco valvole nel mezzo ed elettronica in basso.
Un modulo ABS moderno è dotato di un massimo di 50 funzioni aggiuntive e di sicurezza, come il rilascio automatico del freno di stazionamento all’avviamento, l’assistenza alla partenza in salita. è inoltre un importante componente dei sistemi di controllo adattivi della velocità. Tutto ciò è condensato in solo 2 chilogrammi, mentre la prima versione superava gli 11.Dato che è in grado di controllare individualmente la forza frenante per ciascuna ruota, questo sistema è indispensabile per i sistemi di controllo incrociati.
Jürgen Woywod, sviluppatore di Continental, afferma: “L’ABS è la madre di tutti i sistemi di controllo”. L’introduzione dell’ABS ha notevolmente migliorato la sicurezza stradale, insieme all’introduzione di altri elementi come la cintura di sicurezza e i limiti di velocità, fattori che svolgono un ruolo fondamentale. Proprio per la sua importanza, dal 2004 è divenuto obbligatorio per tutte le automobili nuove in Europa.
In generale, il vantaggio in termini di sicurezza è indiscusso, dato che permette di rallentare il veicolo il più possibile e in modo controllato in situazioni pericolose, garantendo allo stesso tempo il controllo dello sterzo. L’ABS – sia per autovetture che per motociclette – offre pertanto un contributo significativo all’obiettivo a lungo termine Vision Zero, per un futuro senza incidenti stradali. Per avvicinarsi sempre più a questo obiettivo Continental continua e lavorare per lo sviluppo di questo sistema di sicurezza.