Il futuro è nel riciclaggio. Il PDK viene incontro a questa esigenza
Siamo letteralmente sommersi dalla plastica. A soffrirne oggi è l’ambiente e il nostro futuro. Bottiglie, bicchieri e contenitori di plastica vanno a finire nel mare o sottoterra, inquinando e mettendo a rischio la biodiversità marina e le falde acquifere. Il PDK (o poly-diketoenamine) è un materiale plastico innovativo ideato dal Dipartimento dell’energia degli Stati Uniti d’America.
Esso, a differenza della plastica normalmente in uso, può essere riciclato all’infinito in diverse forme e colori. Per rendere possibile questo riciclo continuo è però necessario immettere la plastica usata nei contenitori della differenziata, in modo tale che essa non venga dispersa nell’ambiente.
La caratteristica del PDK è quella di avere delle catene polimeriche unite da particolari legami chimici che diventano monomeri se immersi in una soluzione di acqua e acido a temperatura ambiente. Proprio la scomposizione del PDK rende possibile la creazione di singoli mattoni molecolari che possono essere riassemblati per creare nuova plastica. Insomma, il PDK ha una struttura molecolare simile ai mattoncini Lego.
“Con i PDK, i legami immutabili delle plastiche convenzionali vengono sostituiti con legami reversibili che consentono di riciclare la plastica in modo più efficace” ha affermato Brett Helms, uno scienziato dello staff della Molecular Foundry, del Dipartimento dell’energia americano.