Un nuovo principio terapeutico che mira a trattare il cancro correggendo l’equilibrio organizzativo dei tessuti
Lina Ghibelli, docente di Nano-biotecnologie, e ricercatore al Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, descrive una diversa strategia che potrebbe portare a un effetto antitumorale duraturo, perché basata sul principio della rieducazione dei tessuti.
Le attuali terapie anticancro mirano a eliminare, uccidendole, le cellule “sbagliate”, con l’obiettivo di ridurre la massa tumorale e prolungare la sopravvivenza dei pazienti. La “guarigione” non è purtroppo un obiettivo accessibile con tali approcci. Infatti il tessuto tumorale “ferito” dalle terapie reagisce ricostituendosi con un maggiore grado di malignità.
La maggior parte dei pazienti con tumori metastatici tuttora non sopravvive a dispetto della disponibilità di farmaci sempre più efficaci e meno tossici; si sta quindi facendo un grande sforzo per sviluppare nuovi approcci terapeutici. Un’alternativa molto promettente è la Immunoterapia con “checkpoint inhibitors”, Gli inibitori dei check-point mirano a ristabilire le difese immunitarie: in tal modo, le cellule cancerose vengono eliminate “endogenamente” da un sistema immunitario riattivato e non direttamente dai farmaci citotossici somministrati. Questa strategia promette di eliminare il tumore in maniera duratura, perché è basata sulla rieducazione delle difese interne dell’organismo.
L’anakoinosis, del greco antico “comunicazione”, è un nuovo principio terapeutico che mira a trattare il cancro correggendo l’equilibrio organizzativo dei tessuti (omeostasi ndr), che è fortemente alterato nei tumori. I molti trial clinici di anakoinosis svolti finora ( su oltre 700 pazienti con diversi tipi di tumori), hanno evidenziato, in aggiunta al miglioramento delle condizioni del paziente, l’inatteso bonus di un oggettivo effetto anti-tumorale su almeno il 60% dei pazienti trattati: una diversa strategia che potrebbe portare a un effetto antitumorale duraturo perché basata sul principio della rieducazione dei tessuti, invece che sull’eliminazione delle cellule “sbagliate”.
Inoltre il costo della terapia anticancro anakoinosis permette di risparmiare circa il 70% rispetto alle spese richieste per i trattamenti “targeted”, perchè il diretto bersaglio della terapia non richiede fattori e prodotti ritagliati a misura del singolo paziente, consentendo quindi di abbassare i costi degli screening iniziali e della preparazione dei farmaci. Inoltre, molti dei farmaci usati sono riproposti, cioè sono approvati e usati per trattare altre patologie (es disordini metabolici): questo consente di tagliare notevolmente i costi di produzione.
Gli importanti, e in qualche modo sorprendenti, risultati ottenuti a livello clinico devono ora essere integrati da prospettive chiare di guadagno economico, per motivare le Compagnie Farmaceutiche a investire di più su Anakoinosis. Sono state inoltre organizzate due Conferenze Internazionali sui principi scientifici di anakoinosis, tenute nel 2016 e nel 2018, con gran partecipazione di ricercatori (www.anakoinosis.org). Una terza Conferenza è programmata per la primavera del 2020, e sarà specificamente dedicata agli aspetti farmacologici di anakoinosis e alle prospettive di drug development.