Gli esoscheletri, un aiuto dalla robotica per un lavoro più sano e sicuro
Basta indossarlo per sollevare pesi mostruosi o spostare grandi carichi: ecco come funziona l’esoscheletro sviluppato da Iuvo e Comau e che applicazioni avrà in Italia
Le protesi meccaniche, sviluppate dalle aziende italiane Iuvo e Comau, sono attualmente in fase sperimentale presso la Compagnia Portuale di Livorno. Queste protesi devono essere indossate al mattino prima dell’inizio del turno, sopra la normale tuta da lavoro, e permettono ai muscoli di affaticarsi meno durante le operazioni di carico e scarico delle merci. Conosciute come “esoscheletri” (letteralmente “scheletri esterni”), queste attrezzature sono costruite utilizzando leggerissime fibre di carbonio e plastiche elastiche e sono progettate per funzionare tramite un motore elettrico o sfruttando un sistema di molle. Queste molle sono in grado di accumulare energia e restituirla a chi indossa l’esoscheletro.
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L’esoscheletro Comau come aiuto ai muscoli
L’Europa è il continente che più degli altri sta studiando come usare gli esoscheletri nelle fabbriche. In Italia esistono già tre aziende che producono le speciali attrezzature: una di queste si chiama “Agade” ed è stata fondata nel 2019 da tre giovani ingegneri appena laureati al Politecnico di Milano. “Il nostro esoscheletro scarica il peso da braccia e spalle e lo sposta su bacino e gambe, che sono parti più resistenti. Il lavoratore indossa una pettorina robotica e sugli avambracci dei bracciali connessi all’esoscheletro tramite bluetooth. Una piccola intelligenza artificiale integrata capisce quando il muscolo del lavoratore è in tensione o in movimento e attiva un motore elettrico che, insieme a un sistema a molle, dà la spinta e rende meno faticoso ogni gesto”, ha spiegato Davide Marinelli. Questo esoscheletro è utile ai lavoratori delle industrie manifatturiere come le concerie, dove gli operai appendono ai ganci, a mano, pesanti pezzi di pelle.
La riduzione della fatica grazie agli esoscheletri
Gli esoscheletri sono una tecnologia giovanissima: i primi prototipi hanno visto la luce tra il 2019 e il 2020. Molti lavoratori delle aziende che li hanno adottati hanno dichiarato di sentirsi meno stanchi, ma finora nessuno studio scientifico ha dimostrato se, alla lunga, gli esoscheletri migliorano la postura e riducono malattie tipiche di certe professioni. Ancora da stabilire pure se, migliorando un movimento, le protesi non finiscono per affaticare un altro muscolo e se il vantaggio dato da un esoscheletro non potrebbe essere ottenuto semplicemente organizzando gli spazi di lavoro. Gli esperti credono che molto dipenderà da come verranno usati gli esoscheletri: per sfruttarli al massimo è probabile che i lavoratori dovranno seguire un piccolo corso per studiarne il meccanismo e imparare come indossarli.
Le future applicazioni
Non solo magazzinieri: presto gli esoscheletri potranno essere indossati anche da agricoltori e allevatori che passano molte ore in piedi. Con un esoscheletro in spalla, magari dotato di maniglie, infermieri e badanti farebbero meno fatica a sollevare gli anziani che assistono (ne esistono già alcuni prototipi in Germania). Altre aziende stanno invece pensando di dotare le attrezzature indossabili di sensori in grado di lanciare l’allarme se un lavoratore cade a terra e di prevenire così numerosi incidenti. Gli esoscheletri sono già molto usati negli ospedali su chi ha perso la capacità di muovere una parte del corpo a causa di una malattia o di un incidente: aiutano i pazienti a fare esercizi e a recuperare più velocemente.