Chi si disconnette vince: la startup Lookup premia le interazioni sociali e l’offline
Si tratta di un’app di social gaming che incentiva gli utenti a vivere la vita lontana dagli smartphone
Secondo un’indagine condotta da WhistleOut, le persone trascorrono quasi 9 anni della propria vita guardando lo schermo del cellulare e con la massiccia presenza dei social network, non è difficile sentirne le conseguenze, perlopiù negative sulla salute psicologica e sulle interazioni sociali, ormai in diminuzione anche in contesti pubblici. Un momento vissuto personalmente da Luca Panseri lo ha spinto a fare qualcosa di concreto. Nel 2019 ha avuto l’idea di realizzare uno strumento per rendere le persone più consapevoli dell’utilizzo e del tempo trascorso online: è nata così la startup Lookup, che ora punta a crescere ancora e conquistare gli USA, dove il fenomeno dell’isolamento causato dalla dipendenza da smartphone è molto presente.
Come funziona l’app Lookup? Così si portano a casa i premi
Il progetto premia chi si disconnette dallo smartphone incentivando le interazioni sociali e le esperienze nel mondo offline attraverso un’app di social gaming che incentiva gli utenti che non sprecano il proprio tempo online, con punti convertibili in premi e buoni sconto, promozioni ed esperienze di vario genere da vivere nella realtà che ci circonda. In sostanza si auto-vincola lo smartphone a non uscire dalla schermata della app per accumulare dei punti: ogni 20, 40, 60 minuti di break online, attribuisce dei punti (palloncini) convertibili in premi e buoni sconto, promozioni, prodotti, donazioni ed esperienze varie da vivere nel mondo fisico, offline. Gli incentivi sono scelti in base alla sostenibilità ambientale ed al benessere psicofisico.
“Ho vissuto in prima persona un burnout digitale, uno stato di esaurimento mentale, emotivo e fisico scaturito dall’iperconnessione e dall’uso prolungato dei dispositivi digitali, è stata un’esperienza spiacevole e negativa che mi ha portato sempre di più ad assottigliare i confini tra vita privata e vita lavorativa e a non vivermi appieno le mie relazioni sociali nella vita reale. Dopo due mesi di disconnessione dal mondo digitale sono riuscito a riappropriarmi dei momenti autentici e delle esperienze da vivere nel mondo offline puntando principalmente al mio benessere psicofisico. Da qui l’idea di voler aiutare le persone ad un utilizzo consapevole della tecnologia”, ha rivelato Panseri.
E i risultati sembrano dargli ragione. La startup ha contato finora 22,38 anni di tempo di qualità offline regalato agli utenti e oltre 196mila ore di sguardo alzato dallo schermo. Inoltre 8 persone su 10 hanno beneficiato del tempo ritrovato per partecipare ad eventi fisici, coltivare i propri hobby o fare attività fisica. 9 ore a settimana è il tempo medio per utente trascorso con l’app attiva, che si traduce in tempo di qualità ed 8 utenti su 10 hanno attivato almeno una volta Lookup durante la guida. Tra i partner ci sono Red Bull, Atalanta, Despe, Pasticceria Filippi, alle quali si sono aggiunte di recente AMREF e AIRC.
La startup ha appena lanciato una nuova versione dell’app Lookup con migliori funzionalità che consentiranno di promuovere la disconnessione collettiva di più utenti e avere un target ancora più specifico da raggiungere: i genitori di pre-adolescenti per contrastare il phubbing genitoriale. Come? Attraverso la creazione di gruppi, divisi in categorie sociali, come famiglia, amici, sport e lavoro, che permette agli utenti di giocare ed accumulare punti insieme. Questo permetterà di mettersi in gioco tutti insieme, collaborando per completare obiettivi, ma soprattutto un argomento per iniziare a parlare in casa di benessere digitale senza frizioni o divieti, facendolo diventare un gioco e non una costrizione.