Cos’è il dropshipping? Luca Del Prete racconta la sua esperienza
Scopriamo cosa nasconde uno dei lavori più ambiti dalle nuove generazioni
Il mondo del lavoro, si sa, non è più quello di un tempo. Anno dopo anno, le nuove professioni sembrano spuntare come funghi. Uno degli esempi più sbalorditivi, tuttavia non senza rischi, è il caso del dropshipping. Un lavoro digital che richiede indubbie e solide capacità commerciali, da unire ad un fiuto per le tendenze. Non è un caso che ad occuparsene siano soprattutto, ma non senza eccezioni, ragazzi tra i 20 e i 30 anni. Età a parte, visto come funziona il dropshipping, i dropshipper hanno in comune il desiderio di approcciare un lavoro da remoto, senza barriere e molto futuribile.
Dropshipping come funziona?
Tra i maggiori esponenti del fenomeno del dropshipping, c’è il classe 1999 Luca Del Prete, che ha fondato la società LDP Consulting. Nel dramma della pandemia, per lui e tanti colleghi si è aperto uno spiraglio. Di origini campane, Del Prete stava studiando medicina all’estero, quando con lo scoppio della pandemia decise di ritornare in Italia e iniziare ad approfondire le possibilità di questo lavoro, che da sempre lo
appassionava, decidendo di dedicarvisi a tempo pieno. Il suo funzionamento? Vendere prodotti senza possederli fisicamente.
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Del Prete spiega così il riscontro di cui gode questa nuova attività:
Il dropshipping esiste da sempre, nonostante abbia raggiunto oggi una forma più evoluta, digital e globalizzata. Significa vendere prodotti senza possederli, un’attività che posiziona l’esperto come un vero e proprio intermediario tra il cliente finale e il fornitore. Il vantaggio, la funzionalità e le differenze del dropshipping rispetto agli e-commerce tradizionali sono estremamente rilevanti. Innanzitutto non avere né dover acquistare la merce in anticipo, affrontando quindi un grosso investimento economico in fase iniziale e dagli esiti incerti, rappresenta un incentivo molto importante affinché sempre più giovani possano mettersi in gioco. In secondo luogo, manca tutta la parte di gestione diretta della spedizione, che è a carico del fornitore, e ciò consente una gestione più economica e semplificata. Il dropshipping si può applicare a prodotti e servizi, sebbene la nostra specializzazione di mercato sia al momento proprio quella dei prodotti.
Secondo un report stilato dall’Osservatorio eCommerce B2C del Politecnico di Milano, le vendite online sono aumentate del 26% nel 2020, l’anno del Covid, mentre nel 2021 lo shopping virtuale è stato al centro di un ulteriore incremento del 38,4% secondo l’Istat. Del Prete ha così concluso, spiegando come funziona il dropshipping:
Le persone comprano sempre più online e si sono innescate dinamiche per cui, dopo aver visto e fotografato un prodotto in un negozio fisico, l’acquisto viene comunque effettuato via internet. Questo avviene ad esempio nel mondo fashion, dove sempre più consumatori preferiscono evitare le file e approfittare della comodità di un ordine che arriva direttamente a casa. Anche il dropshipping beneficia di questo incremento, perché in tempo di crisi sempre più persone vogliono partire con un business nuovo ma dovendo sostenere il minor investimento possibile. Si tratta inoltre di un’ottima opportunità anche per chi parte da zero, sia a livello di competenze sia di budget limitati. Questa dinamica consente ai dropshipper di focalizzarsi in maniera esclusiva sullo sviluppo del business e sull’incremento dei capitali, che in molti casi porta anche a lavorare con gli e-commerce tradizionali. Si tratta di una professionalità attraente per i giovani, ma anche per chi ha un’età più avanzata, vuole rimettersi in gioco e ha trovato nell’online una modalità giusta per farlo.