Nel momento in cui si fa il proprio ingresso in una casa nuova, sono diversi gli aspetti da dover curare. Uno di questi prevede il fatto di attivare contratto luce e gas. Tramite la suddetta attivazione, si mette in funzione il contatore, dando il via al rapporto di fornitura.
Capita spesso che, in una casa, sia già presente un contatore. In questo caso, l’espressione corretta da utilizzare è “riattivazione”. I tempi cambiano a seconda che si parli di luce o di gas. Nel primo caso, si tratta di 7 giorni lavorativi. Nel secondo, invece, di 12.
I tempi appena menzionati comprendono tutte le fasi. Si va dall’accettazione del contratto fino a tutti gli step successivi.
Come richiedere l’attivazione del contratto luce e gas
L’attivazione del contratto luce e gas va richiesta al fornitore del quale si ha intenzione di diventare clienti. Con il libero mercato che, a breve, diventerà l’unica alternativa disponibile, il cliente ha la possibilità di scegliere tra numerose alternative.
Doveroso è ricordare che la fornitura di luce e di gas è solo uno tra i servizi offerti. In alcuni casi, infatti, il fornitore propone anche la manutenzione degli impianti.
Dopo aver scelto il fornitore, si procede con l’attivazione dell’offerta. Il fornitore, in una fase successiva, procede al contatto con il distributore, entro e non oltre i 2 giorni lavorativi dall’arrivo dell’istanza di attivazione dell’offerta di fornitura di energia elettrica e di gas.
Il distributore è formalmente il proprietario dei contatori. Per questo motivo, spetta alla suddetta realtà procedere alla loro concreta attivazione. Come già accennato, l’attivazione della fornitura della luce deve avvenire entro 5 giorni lavorativi, mentre quella del gas entro 12.
Nei frangenti in cui, per motivi riconducibili alla responsabilità del distributore di gas, l’attivazione dovesse andare oltre ai tempi previsti, il cliente riceverebbe un indennizzo pari a 35 euro. Spetta sempre al distributore accertarsi che tutti i documenti richiesti, che elencheremo successivamente, siano presenti e che l’impianto sia sicuro.
Quali documenti servono?
Quali documenti e dati servono per attivare il contratto della luce e del gas in una casa nuova? Ecco l’elenco completo.
- Carta d’identità dell’intestatario della fornitura;
- quando possibile, una vecchia bolletta della luce e del gas, in modo da riuscire a identificare la potenza e il profilo dei consumi;
- codice POD e codice PDR, rispettivamente presenti sul contatore della luce e su quello del gas;
- dati catastali dell’immobile presso il quale si intendono attivare le forniture di energia;
- dato della potenza contrattualmente impegnata;
- codice IBAN in caso di domiciliazione bancaria delle bollette;
Inoltre, è necessario specificare se l’intestatario è o meno residente presso l’immobile dove intende attivare la fornitura. In caso di richiesta di attivazione di una fornitura di gas, sarà necessario compilare pure i seguenti allegati messi a disposizione dal fornitore: allegato G, allegato H, allegato I.
I costi
Nel momento in cui si decide di attivare, per una nuova casa, una fornitura di energia elettrica e di gas, è necessario tenere presente l’esistenza di alcuni costi da sostenere. Nel mercato tutelato, di cui riportiamo i riferimenti per dovere di completezza anche se, a breve, verrà eliminato, i costi di attivazione della fornitura di energia elettrica prevedono quanto segue:
- Contributo fisso di 25,88 euro per oneri amministrativi;
- contributo fisso di 23 euro;
- deposito cauzionale nei frangenti in cui è richiesto dall’esercente;
- imposta di bollo di 16 euro.
Se, invece, la fornitura di energia elettrica è nel mercato libero, devono essere considerati i costi per la prestazione commerciale – cambiano da contratto a contratto – ai quali sommare, eventualmente, il contributo fisso, anche in questo caso di 25,88 euro.
Da non dimenticare sono poi il deposito cauzionale che può essere richiesto dal fornitore e l’imposta di bollo di 16 euro.