Ecco il resoconto della spedizione partita lo scorso giugno, direttamente da chi vi ha preso parte
Come cambiano davvero i paesaggi a causa del cambiamento climatico? Com’è diventata la Groenlandia rispetto a come l’abbiamo conosciuta fino a pochi anni fa? Una spedizione guidata da 3B Meteo ha documentato e testimoniato le novità nella terra dei ghiacciai, diversa a tal punto da ospitare le zanzare. Obiettivo del viaggio, durato dal 16 al 19 giugno, ovviamente divulgare e porre l’attenzione sui pericoli in cui versa il nostro Pianeta. E dopo la Groenlandia il progetto non si fermerà e continuerà con zone della Terra diversi ogni anno.
Cambiamento climatico Groenlandia: la squadra di esploratori
Paolo Corazzon, meteorologo e responsabile media 3B Meteo, Sergio Brivio, fondatore e socio, Luca Pace, meteorologo e responsabile reparto meteo, Vanessa Minotti, divulgatrice media, Isacco Emiliani, fotografo e videomaker e Samuele Catanese, social media specialist hanno dato vita a una spedizione in Groenlandia finalizzata non solo a verificare in loco gli effetti dei mutamenti climatici, ma a divulgare le informazioni raccolte e a raccontarle in prima persona per sensibilizzare la gente su questo importante tema. Il sito creato ad hoc da 3B Meteo ha evidenziato come dalla fine degli Anni ‘70 a oggi l’Artico ha perso complessivamente quasi 2 milioni di km quadrati di ghiaccio, con un tasso di perdita annuale di circa 37.000 km quadrati.
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Paolo Corazzon, una volta rientrato in Italia, ha raccontato: “Quella in Groenlandia è stata una spedizione che non dimenticherò mai, una missione che aveva lo scopo di verificare gli effetti del cambiamento climatico e che, purtroppo, sono davvero evidenti e drammatici. I ghiacciai si stanno fondendo a una velocità impressionante, sulla superficie dei ghiacciai si possono vedere pozzanghere enormi di acqua azzurrissima, lo spessore dei ghiacci si sta riducendo e si vedono adesso spuntare montagne dal ghiacciaio che un tempo erano ricoperte di ghiaccio e neve. I ghiacci non riescono, sempre più spesso, ad arrivare al mare, stanno arretrando di diversi chilometri sulla fascia costiera e, quando ci arrivano, gli iceberg che si staccano sono sempre più piccoli proprio perché lo spessore del ghiaccio è sempre più piccolo. E poi il permafrost, che è il terreno che normalmente dovrebbe essere ghiacciato, che si sta smollando a causa delle alte temperature. Interi quartieri di alcune cittadine che poggiavano su questo terreno sono stati sfollati per timore dei crolli. Le temperature sono molto più alte di un tempo. D’inverno si arrivava fino a -40°, ora a malapena si raggiungono i -20°”.
Scioglimento dei ghiacciai, a che punti siamo?
Luca Pace, meteorologo e responsabile reparto Marche, ha raccontato così la sua esperienza: “Quello che ti colpisce della Groenlandia è la natura. Il paesaggio che ci siamo trovati davanti a Ilullisat mi ha lasciato senza parole. Camminare per le vie del paese con questi enormi iceberg galleggianti sullo sfondo rende l’atmosfera surreale, impossibile da spiegare. Ho avuto modo anche di analizzare la gravità di ciò che sta accadendo che sta a mio parere nella velocità con cui si stanno manifestando cambiamenti così evidenti a livello meteo-climatico. Ne sono testimonianza l’entità dell’arretramento di ciascuno dei vari ghiacciai della Groenlandia occidentale che abbiamo monitorato (stimabili in decine di chilometri cubi da inizio millennio), ma anche il tasso di scioglimento del permafrost (decine di cm all’anno nella zona di Kangerlussuaq) così come le differenze abissali che emergono tra i valori termici che si registravano in inverno appena 30-40 anni fa rispetto a quelli odierni”.
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La divulgatrice Vanessa Minotti ha concluso: “Sicuramente mi ha colpito positivamente lo scenario mozzafiato di iceberg che si muovevano continuamente nel mare, un panorama molto diverso dalla quotidianità. Purtroppo c’era anche un aspetto meno piacevole ovvero la dimensione degli iceberg notevolmente ridotta rispetto al passato e la presenza di ghiaccio per un periodo più breve a causa del surriscaldamento globale, come ho potuto capire anche dalle interviste fatte ai locali. Ogni gesto, seppur piccolo, è importante e non deve essere sottovalutato perché l’insieme di piccoli gesti può creare gravi conseguenze. Quindi consiglio di prestare attenzione a ogni minimo dettaglio, proprio come fanno gli abitanti della Groenlandia, paese probabilmente in cui le conseguenze sono più evidenti”.