Una delle culle della dieta mediterranea accoglie le proposte dei gruppi di lavoro sul futuro del Mediterraneo
Dopo il successo dell’appuntamento primaverile con Feuromed, che si è svolto a Napoli lo scorso marzo, ecco finalmente iniziato il summer camp in collaborazione con Future Food Institute, presieduto dalla dottoressa Sara Roversi, che in questi giorni sta guidando gli studenti delle Università italiane nei dibattiti e nelle attività mirate alla creazioni di proposte e idee utili alla causa, assieme alla dottoressa Claudia Laricchia, esperta di relazioni istituzionali. Ad ospitare l’evento il Padeia Campus, con lo splendido Castello dei Principi di Capano.
Feuromed summer camp: i primi interventi
Nei primi due giorni a Pollica, culla della dieta mediterranea e cuore pulsante del Future Food Institute, sono intervenuti il Direttore del Quotidiano del Sud Roberto Napoletano, il sindaco di Pollica Stefano Pisani e ovviamente la Presidente del Future Food Institute Sara Roversi, chiamata a fare gli onori di casa. Con loro si è concluso il kick-off, che ha fornito agli studenti presenti, giunti dalle Università di tutta Italia, i primi spunti per i lavori dei giorni a venire. Al centro Pollica, comunità emblematica della dieta mediterranea riconosciuta dall’Unesco, nonché sfondo di questo summer camp.
Nel corso della seconda giornata, che sta volgendo al termine, gli interventi di professori e professionisti direttamente impegnati nei temi di cui gli studenti stanno dibattendo intensamente. La professoressa dell’Università degli Studi di Salerno Leandra D’Antone ha posto l’accento sulle sfide del Mediterraneo, tra criticità e opportunità. Poco dopo è stato il turno del Magnifico Rettore dell’Università degli Studi Federico II di Napoli, Matteo Lorito, che ha portato all’attenzione dei presenti l’esperienza di Agritech, Centro Nazionale per lo sviluppo delle nuove tecnologie in agricoltura. A tal proposito ha evidenziato la necessità di trasformare l’agricoltura da tradizionale a smart.
Nel pomeriggio la parola è passata all’ingegnere Ettore Incalza, esperto di infrastrutture, cruciali per uno sviluppo del Mediterraneo senza zone d’ombra. Infine è stata la volta del giornalista ed economista Fabrizio Galimberti, che direttamente dall’Australia e partendo dalla propria esperienza personale e professionale ha fornito spunti ed esempi per riflettere sull’immigrazione, da considerare come opportunità o una sfida da accogliere piuttosto che come un problema da risolvere, pur con le dovute differenze.
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Ora tutto è nelle mani degli studenti, chiamati a portare sul tavolo soluzioni e proposte concrete e strategiche sui temi evidenziati dal Food Future Institute. Food waist, cooperazione internazionale, dieta mediterranea, diplomazia gastronomica sono solo alcuni di questi. Non resta che attendere gli outcome e il resto degli interventi, attesi per i prossimi giorni, fino alla chiusura dei lavori, fissata per il pomeriggio di domenica 9 luglio. Restate connessi su InnovaMi.news per saperne di più.