La startup che unisce una suite di tool digitali a un team di consulenti fiscali dedicati
Al momento sono circa 3,78 milioni in Italia le persone fisiche titolari di Partita Iva: un gruppo in costante aumento e ampiamente variegato al suo interno, che coinvolge liberi professionisti, piccoli commercianti e artigiani. Ad aiutare le Partita Iva a gestire la propria contabilità e fiscalità, alleggerendoli dalla burocrazia correlata, è arrivata Quickfisco (www.quickfisco.it), una novità sul panorama italiano delle piattaforme di gestione della fiscalità, che punta a digitalizzare oltre 30mila P.Iva entro il 2026.
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Quickfisco, la combinazione che semplifica l’iter
La startup che ha dato origine a Quickfisco promuove una grande innovazione. Il commercialista 3.o agisce infatti come “intermediario fiscale abilitato“, ed è dunque estraneo ai meccanismi classici del marketplace, riuscendo così a mantenere la responsabilità nei confronti del cliente dall’inizio alla fine. Quickfisco riesce inoltre a combinare la componente umana a quella tecnologica, fornendo sia strumenti digitali che rispondono alle esigenze contabili e fiscali precise, ma anche e soprattutto l’expertise umana di consulenti fiscali dedicati, che accompagnano ciascun cliente nello sviluppo della sua gestione contabile e fiscale.
“Quickfisco punta a semplificare e automatizzare le operazioni procedurali (fatturazione elettronica, modelli F24, predisposizione della dichiarazione dei redditi) ma anche a fornire degli strumenti che aiutino i titolari di P.Iva a gestire meglio i propri flussi fiscali , come ad esempio il previsionale tasse. Crediamo che all’aspetto tecnologico vada accompagnato quello consulenziale, e viceversa. Per questo un team di consulenti fiscali dedicati aggiungono al processo quell’expertise che non può essere automatizzata”, hanno spiegato Antonino Rindone, Massimo Pezzini e Gianluca Tirri, founder di Quickfisco.
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Quickfisco target di riferimento
Oltre alle numerose Partite Iva in Italia, Quickfisco si rivolge anche a un altro target: gli intermediari fiscali come, ad esempio, i commercialisti. In veste di startup, si vuole porre come un partner e non come un’alternativa nei confronti degli intermediari, accompagnandoli nella transizione verso il digitale. Quickfisco inoltre, attualmente supporta le P.Iva in regime forfettario, ma a breve sarà in grado di supportare anche quelle in regime ordinario. Solo nell’ultimo anno la startup è cresciuta del 600% YoY, lanciando la sua prima campagna crowdfunding su Mamacrowd, con un obiettivo di raccolta di 500 mila euro.