Lo smart working fa risparmiare le aziende?
Complici, purtroppo, gli ultimi due anni di pandemia da Covid-19 che hanno costretto milioni di persone a restare in lockdown forzato per evitare contagi, sono cambiate inevitabilmente le modalità di relazionarsi con gli altri e anche il sistema lavoro nelle aziende private e nella pubblica amministrazione.
Si è fatta strada, infatti, una tipologia di lavoro fino a qualche anno fa sconosciuta ai più, ossia lo smart working, un nuovo modello organizzativo che si basa principalmente su tre principi cardine ossia la tecnologia, la flessibilità (per tempi e luoghi di gestione del lavoro) e l’autonomia.
Lo smart working come soluzione per i rincari energetici
Oltre a causa dei divieti imposti dalla pandemia di Covid-19, anche il recente conflitto bellico tra Russia-Ucraina ha contribuito ad apportare ulteriori problematiche al nostro Paese e in tutta Europa: il prezzo del gas e della luce è schizzato letteralmente alle stelle e l’inflazione sta toccando percentuali molto elevate al punto che si parla già di recessione per il 2023.
Cercare di contenere i costi e risparmiare il più possibile è diventata quindi una vera e propria necessità, oltre che per i privati cittadini, anche per le aziende per limitare i consumi energetici e tagliare le bollette di luce e gas. Ma in che modo? Proprio grazie allo smart working che consente di ottimizzare i costi e migliorare anche l’approccio al lavoro dei propri dipendenti.
Un esempio virtuoso che vale la pena citare è quello adottato dal Comune di Milano che ha scelto proprio di spegnere tutte le luci degli uffici comunali al venerdì, permettendo ai propri dipendenti di lavorare in smart working da casa. Questo provvedimento taglia-costi resterà in vigore almeno fino al 4 aprile 2023, salvo ulteriori possibili proroghe. Si conta che, all’incirca 2000 lavoratori afferenti alle quattro sedi istituzionali del Comune di Milano, lavoreranno direttamente da remoto da casa propria in modo da risparmiare sulle bollette energetiche.
Quanto risparmiano davvero le aziende?
Come possiamo notare quindi, aziende private di piccole e grandi dimensioni, così come la pubblica amministrazione hanno deciso di utilizzare lo smart working come una vera e propria scelta strategica per cercare di far fronte ai continui rincari energetici.
Dati alla mano forniti gentilmente dall’Osservatorio smart working del Politecnico di Milano, l’analisi ha evidenziato come solamente impostando due giorni di lavoro agile alla settimana, si risparmiano circa 500 € all’anno per dipendente, un gran bel risparmio ma si potrebbe fare decisamente di meglio.
In che modo? Per cercare di risparmiare ulteriormente sulle bollette di luce e gas si può ricorrere a soluzioni business per la luce che presentano tariffe vantaggiose e che permettono di tagliare ulteriormente i costi. Ma non solo: il risparmio non dovrebbe essere solamente per l’azienda ma anche per il lavoratore in quanto i dipendenti potrebbero usufruire di vantaggi utili derivanti dalla pratica dello smart working come quelli, per esempio, legati al commuting, cioè ammortizzare così i costi degli spostamenti (come la benzina per l’auto per intenderci).
In conclusione, quindi si potrebbero studiare soluzioni eque per i dipendenti come bonus o altri benefit che possano, in qualche modo, equilibrare l’evidente risparmio che si ottiene adottando la pratica del lavoro agile da remoto.