Si conclude l’edizione 2022 di Incontri con la storia. Fondazione AEM e Fondazione Corriere della Sera hanno raccontato la grande avventura dell’energia a Milano e in Italia
Oltre 300 immagini e più di 100 spezzoni di documentazione filmica, a cui si aggiungono decine di opere pittoriche, alcune mai esposte prima, e una prestigiosa selezione di oggetti storici. È questo lo straordinario patrimonio dell’AEMuseum, il museo della Fondazione AEM, che ieri ha aperto i battenti al pubblico. Una raccolta unica che per la prima volta è messa a disposizione della città di Milano e non solo, per raccontare una delle più importanti storie di innovazione e modernità in Italia. “Oggi inauguriamo un piccolo, grande museo, che racconta la grande storia di AEM, oggi A2A, un’impresa che ha contribuito in misura rilevante allo sviluppo industriale di Milano e della Lombardia, e quindi del paese in generale, fornendo l’energia necessaria per i processi produttivi, e che ha contribuito molto anche a migliorare la qualità della vita dei cittadini utenti dei servizi. Nella sua lunga storia ha sempre mostrato una particolare sensibilità per la questione ambientale, un tema molto attuale. Basti pensare all’importanza dell’idroelettrico, che attraverso l’acqua produce energia pulita e rinnovabile” ha detto Alberto Martinelli, Presidente di Fondazione AEM.
AEMuseum Fondazione AEM: il patrimonio storico al centro
Cura dei dettagli e attenzione alla valorizzazione dei materiali storici che si offrono al pubblico in un dialogo unico e prezioso. “In occasione della XXI Settimana della Cultura d’Impresa – evento annuale organizzato da Assolombarda e Confindustria, promosso da Museimpresa, l’Associazione dei musei e degli archivi d’impresa italiani – non potevamo non presentare il nostro nuovo museo d’impresa AEMuseum. Un museo d’impresa non può limitarsi al racconto di memorabilia, ma dev’essere lo spunto e il faro per le attività delle imprese del domani” ha aggiunto Fabrizio Trisoglio, Responsabile scientifico Fondazione AEM.
All’inaugurazione è seguito il terzo appuntamento di “Incontri con la storia”, il ciclo di eventi promosso da Fondazione AEM e Fondazione Corriere della Sera. L’intero format è stato seguito in streaming da oltre 1 milione e 3mila persone. L’ultimo evento è stato dedicato al rapporto tra impresa e ambiente e ha visto la partecipazione insieme ad Alberto Martinelli, Presidente Fondazione AEM, di Alessia Cappello, Assessore Sviluppo economico e Politiche del Lavoro del Comune di Milano, Antonio Calabrò, Presidente Museimpresa, Rosa Filippini, Direttrice Astrolabio Amici della Terra, Duilio Giammaria, giornalista e scrittore e Valeria Termini, Università Roma Tre, moderati da Paolo Mieli.
Il presidente Martinelli ha sottolineato il valore del percorso di eventi realizzati in questi mesi dalla Fondazione: “Scopo degli incontri è stato quello di valorizzare la storia e il patrimonio di AEM, oggi A2A, con il suo ricchissimo catalogo di fotografie, film, documenti, oggetti, un pezzo importante della storia industriale di questo paese, collegandoli però ai problemi attuali e alle prospettive per il futuro. Lo scopo principale era mostrare come una fondazione d’impresa possa, da un lato, contribuire a rinvigorire il senso d’identità dell’impresa raccontando la sua storia e, dall’altro, come possa ispirare le strategie necessarie per affrontare i problemi del presente: tra questi, la questione ambientale e, al suo interno, la questione energetica, senz’altro una delle più gravi e urgenti”.
Il ruolo di Milano: parola all’Assessore Alessia Cappello
Alessia Cappello, Assessore Sviluppo economico e Politiche del Lavoro del Comune di Milano, ha legato il presidio del territorio alle attività che lo coinvolgono: “La rigenerazione urbana dei quartieri, specialmente dei quartieri che non sono il centro della città, passa inevitabilmente dalle imprese, dal commercio e dall’artigianato. Tutti i bandi che come Comune di Milano mettiamo in piedi, quindi, sono indirizzati a creare una città in 15 minuti, una città che attraverso le leve del commercio, dell’artigianato e dei servizi riesca a dare ai cittadini supporto e una risposta alle loro esigenze all’interno del loro quartiere e a distanza di pochi minuti da casa”.
Rosa Filippini, Direttrice dell’Astrolabio, giornale online Amici della Terra ha parlato di iniziative necessarie “perché la storia di questa azienda è un suo vanto, una sua caratteristica fondamentale, è una parte essenziale della sua fisionomia e, dunque, merita di essere valorizzata. Ed è centrale in questo il rapporto con la città: nonostante l’azienda sia ormai quotata in borsa, mantiene nel rapporto con la città di Milano una radice antica, che la rende un’azienda particolare”.
Antonio Calabrò, Presidente di Museimpresa, invece, ha inserito il percorso presentato da Fondazione AEM all’interno delle delicate sfide che oggi le imprese si trovano ad affrontare. “Rispetto al tema dell’energia le imprese italiane stanno lavorando da gran tempo secondo due binari convergenti: la transizione digitale e la transizione ambientale. Il che vuol dire insistere moltissimo sul risparmio energetico, sulle fonti di energia alternative e su una dimensione generale di sicurezza energetica. Le nostre imprese hanno un punto di forza rispetto al resto dell’Europa: sono sostenibili, grazie al loro rapporto con il territorio, e la sicurezza energetica fa parte di un’idea larga e competitiva della propria presenza industriale sui migliori mercati del mondo”.
Duilio Giammaria, giornalista e scrittore ha usato la storia per aprire una riflessione sul presente “La narrazione della nascita dell’industria petrolifera, quella primigenia del Mar Caspio, ci aiuta a capire che, per superare fasi di passaggio come quella che stiamo vivendo rispetto a energia, ambiente e sostenibilità, dobbiamo guardare con occhi nuovi alla nostra realtà. Per questo ho raccontato la storia dei Nobel e dei Rothschild, due grandissime dinastie industriali che si confrontarono alla nascita dell’industria petrolifera e che insieme trovarono il bandolo della matassa grazie a un combinato disposto di tecnologia, chimica, logistica, ma anche e soprattutto, e questo è il punto, grazie alla capacità di riflettere basandosi sui dati e proiettandosi nel futuro allo stesso tempo. E questo riguarda sia la vita politica del nostro paese sia la società nel suo complesso, perché ciascuno di noi si troverà a esercitare il proprio diritto-dovere di partecipare a questa nuova fase evolutiva definendo uno sguardo nuovo sui suoi tre aspetti principali – energetico, ambientale, della sostenibilità – e riuscendo a fondere insieme punti di vista diversi”.
Valeria Termini, Professore ordinario di Economia politica dell’Università Roma Tre e Consigliere scientifico delle Nazioni Unite nella COP per energia e clima, ha fatto un punto sull’emergenza energetica che stiamo attraversando come Paese. “Ci sono due facce di questa crisi energetica. La prima, evidente, è l’emergenza che riguarda sicurezza energetica e prezzi. L’Europa si è comportata molto bene sulla sicurezza energetica, introducendo indirizzi comuni e sanzioni condivise per ridurre la dipendenza dal gas russo; in particolare il nostro Paese è riuscito a diversificare le fonti di provenienza del gas mettendoci al sicuro per l’inverno. Sui prezzi le cose sono andate meno bene per tanti motivi, in particolare perché questi sono indicizzati alla piccola Borsa olandese del TTF, non regolata, che lascia strutturalmente ampio spazio alla speculazione. La seconda faccia è invece strutturale, e riguarda la necessità di mantenere e ridisegnare la traiettoria di decarbonizzazione nel lungo periodo, cioè di orientarsi verso le fonti rinnovabili. Questa visione è essenziale per la strategia delle imprese, perché rafforza la possibilità di coniugare la trasformazione energetica con innovazione e crescita sostenibile grazie ai cospicui fondi destinati dall’Unione europea a questo scopo. Apre poi alla partecipazione e alla responsabilità collettiva dei cittadini sul territorio, nel nostro paese, ad esempio con la diffusione di comunità energetiche rinnovabili”.
Tira le fila il Presidente della Fondazione AEM Martinelli: “Questo è un museo sulla storia di AEM, oggi A2A, ma anche un museo sulla storia di Milano, perché la storia dell’impresa e della città sono strettamente connesse. Da ben oltre un secolo, infatti, quest’impresa fornisce energia per lo sviluppo delle imprese milanesi e servizi che hanno migliorato la qualità della vita dei cittadini, lasciando un’impronta anche nel paesaggio urbano. E non a caso nel museo si alternano immagini e documenti che riguardano la storia dell’impresa e la storia di Milano, compenetrate. Il messaggio vuol essere il nesso tra memoria e progettazione del futuro: se non si ha memoria di come siamo diventati ciò che siamo oggi, difficilmente saremo in grado di fare i cambiamenti necessari per affrontare i problemi futuri”.
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L’AEMuseum si trova in Piazza Po 3. L’ingresso al museo, come per tutte le iniziative educative e culturali di Fondazione AEM, sarà gratuito e garantito negli orari di apertura della struttura, 9-17.30 dal lunedì al giovedì e 9-13 il venerdì dalle 9 alle 13, su prenotazione e nel caso di aperture straordinarie anche nei weekend.