Smart working: la riprogettazione delle organizzazioni a due anni dalla pandemia
La lunga emergenza legata alla diffusione del Covid-19 iniziata nei primi mesi del 2020 è stata la molla che ha fatto esplodere il fenomeno dello smart working, una filosofia già esistente ma che fino a quel momento aveva trovato spazio solo in poche realtà a livello globale. La necessità di ripensare l’approccio al lavoro per continuare a essere produttivi nonostante blocchi e chiusure ha portato sempre più aziende a provare questa nuova modalità, riconoscendone diversi vantaggi e benefici in termini sia organizzativi che economici.
A distanza di 2 anni e con una situazione generale più tranquilla, questi passi in avanti non possono essere certo abbandonati ed è dunque oggi importante individuare il modo migliore per integrare il lavoro agile ai modelli tradizionali, al fine di ottenere i migliori risultati.
Perché non bisogna rinunciare allo smart working
I cambiamenti che hanno riguardato piccole e grandi aziende sono sotto gli occhi di tutti: il ricorso allo smart working ha infatti portato numerose novità nelle varie organizzazioni ma anche a livello individuale, garantendo soluzioni più snelle e flessibili per le diverse attività lavorative.
Se è vero che la maggior parte delle imprese ha già chiarito che il lavoro in sede non può essere abbandonato e che, dunque, i tanti che hanno usufruito del lavoro agile dovranno tornare alle loro postazioni, è altrettanto vero che non si può immaginare un completo ritorno al passato.
Lo smart working ha infatti avuto indubbi benefici dal punto di vista economico e sociale: basta pensare, per esempio, alla netta riduzione dei costi fissi dovuti al taglio delle presenze in sede, un aspetto che non può assolutamente essere trascurato in ottica imprenditoriale, fino all’abbattimento di tempi e costi legati all’organizzazione di riunioni e meeting. Fattori positivi si riscontrano anche dal punto di vista del lavoratore, che si è ritrovato con più tempo libero, non dovendo effettuare spostamenti per raggiungere l’ufficio, e un maggiore equlibrio tra vita professionale e privata.
D’altro canto, restano per le imprese la paura di registrare cali di produttività dovuti a un minore “controllo” del lavoro dei singoli dipendenti e il timore di perdere l’aspetto più umano e sociale della condivisione degli spazi tra colleghi, che dovrebbe favorire la coesione in vista del raggiungimento degli obiettivi.
Investire sullo smart working: infrastrutture e software di condivisione
Come ogni cambiamento, anche quello che sta riguardando il mondo del lavoro richiede una visione strategica e di lungo periodo per poter trarre il massimo dalle opportunità che si presentano. Se in questo biennio il ricorso allo smart working è stato anche una necessità e, dunque, non ha lasciato il tempo di procedere a una rivoluzione profonda delle singole organizzazioni, ora è il momento di riconsiderare tutti i processi e far sì che il lavoro agile non solo non venga abbandonato ma sia anche perfettamente integrato con i modelli tradizionali.
Uno dei primi punti su cui intervenire è dunque quello delle infrastrutture informatiche e dell’acquisto di software e device che permettano di massimizzare il rendimento in termini di smart working. Chi ha saputo anticipare i tempi e ha lavorato in questo senso già prima della pandemia può sicuramente mostrare i risultati raggiunti grazie alle nuove tecnologie, digitale in primis: è il caso, per esempio, delle piattaforme di casinò online, che già da tempo sfruttano gli strumenti più innovativi per lavorare con un vasto network di professionisti connessi da remoto.
I migliori produttori di software videoludici operano senza problemi in sinergia con esperti nei vari campi, che riescono a garantire un lavoro di qualità nonostante la distanza per la creazione dei giochi da proporre in catalogo, come nel caso di slot machine e roulette sempre più avanzate, ma anche per la progettazione di sistemi di cybersercurity in grado di tutelare gli utenti durante la loro esperienza su portali e app mobili. Tutti aspetti che hanno favorito la diffusione dei giochi da casinò in rete portando a una rapida crescita negli anni del numero degli utenti e dei fatturati.
La dimensione fisica mantiene senza dubbio il suo valore, soprattutto per alcune professioni specifiche, ma la capacità di fare rete con le migliori competenze dislocate in varie parti del mondo e di creare una proficua sinergia tra le persone nonostante la distanza, grazie ad appositi software di condivisione, può essere determinante per non restare indietro.
Flessibilità, interoperabilità e velocità saranno le parole chiave da tenere a mente per lavorare proficuamente su questi processi e creare soluzioni nuove capaci di massimizzare i benefici per tutti. In questo senso, molto potrà arrivare dalle nuove tecnologie che si stanno diffondendo a macchia d’olio in questi mesi, come la realtà virtuale e l’intelligenza artificiale, sistemi che potranno avvicinare sempre di più le persone, sebbene in forma di avatar, e semplificare ogni processo nell’ottica dell’efficienza.