Vediamo più nel dettaglio la fotografia dell’Italia
La transizione energetica è uno degli obiettivi primari degli stati europei come segnalato anche dall’UE, sia per migliorare lo stato di benessere dell’ambiente, preservare l’ecosistema, sia per riuscire a limitare il più possibile la dipendenza energetica e l’uso di fonti inquinanti come il petrolio.
Ma qual è la situazione in Italia? Purtroppo secondo il Rapporto sull’efficienza energetica di Enea nel 2021 non abbiamo lavorato bene nel perseguimento della transizione energetica, a causa di un aumento dei consumi e dell’uso di risorse fossili.
Ma vediamo più nel dettaglio la fotografia dell’Italia fatta da Enea, e quali sono le caratteristiche e i vantaggi della transizione energetica!
Rapporto Enea 2021: una ripresa dei consumi di energia
Nel primo trimestre del 2022, l’Enea ha svolto uno studio sull’anno passato in termini di consumi energetici in Italia. Durante la pandemia, lo studio ha rilevato una lieve depressione dei consumi energetici che però ha visto una ripresa evidente nel corso del 2021, con il recupero pari a circa l’80% dei consumi energetici.
Il problema principale dei consumi energetici è dato dall’incremento dell’impiego di fonti provenienti da risorse fossili. Infatti, il 40% dell’aumento dei consumi prevede l’impiego del petrolio, il 30% è derivante dal gas naturale e infine il 20% dalle importazioni di elettricità, la rimanenza deriva da altri combustibili fossili.
La domanda di petrolio, in particolar modo, nel 2021 si è notevolmente innalzata, crescendo del 10% rispetto al periodo pre-Covid. Un forte incremento si è registrato anche per i consumi di gas che superano sia i livelli del 2020 sia quelli del 2019, collocandosi sul valore massimo rilevato nel corso degli ultimi 10 anni.
Nel 2021 si è assistito anche a una ripresa netta dell’elettricità e del consumo di carbone. Soprattutto nel settore termoelettrico, con un consumo di elettricità superiore del 30% e di carbone del 10%. Tutto ciò ha portato di conseguenza a una diminuzione della quota delle fonti rinnovabili sui consumi finali che si attesta al di sotto del 19%.
Un altro campanello di allarme arriva dall’aumento delle emissioni di CO2, con il recupero del 70% di quelle perse nel 2020 per la pandemia e un forte peggioramento, pari al 27%, dell’indice ISPRED elaborato da parte dell’Agenzia per la misurazione della transizione energetica in base ad andamento dei prezzi, emissioni di CO2 e approvvigionamenti.
In cosa consiste la transizione energetica e quali sono i benefici?
La transizione energetica consiste nel passaggio dall’uso di fonti energetiche non rinnovabili a rinnovabili che sono meno inquinanti e più efficienti. Il processo mira a modificare il sistema di produzione, di consumo e distribuzione dell’energia in uno specifico territorio mediante: utilizzo di energia green, economia sostenibile e un buon risparmio energetico.
L’Unione Europea ha l’intento di procedere verso la transizione energetica il prima possibile soprattutto attraverso la decarbonizzazione come previsto dal Clean Energy Package che fissa diversi obiettivi da raggiungere entro il 2030.
Ogni stato membro ha provveduto a elaborare un Piano Nazionale Integrato per Energia e Clima (PNIEC) che stabilisce i passi e le politiche da attuare per riuscire a raggiungere tra il 2021 e il 2030 i traguardi che vengono stabiliti da parte dell’UE.
La transizione energetica, dunque, è un obiettivo importante a cui tutti dobbiamo contribuire. In quanto solo attraverso l’efficientamento energetico è possibile: limitare le emissioni di CO2, ridurre la dipendenza dalle importazioni estere di energia, migliorare il benessere dell’ambiente e dell’aria.