Manca pochissimo all’evento dedicato alle prelibatezze gastronomiche italiane
Unire tradizione e innovazione è l’obiettivo alla base del progetto che Confagricoltura Umbria presenterà a breve in occasione della fiera TUTTOFOOD 2021. Il prossimo 25 ottobre, infatti, l’olio sarà protagonista di un evento all’interno della rassegna, nello specifico si tratterà il tema della tracciabilità della sua filiera, tra spunti e conseguenze. Riuscire a conseguire un traguardo del genere significa tutelare realmente produttori e consumatori da tentativi di frode e contraffazione in commercio.
Il progetto “Tracciabilità isotopica dell’olio Umbro” ha già prodotto dati interessanti circa la tracciabilità e l’impiego di una simile tecnologia nel mercato dell’olio d’oliva. La ricerca è stata promossa da Confagricoltura Umbria e FAT con il supporto di ASSOPROL UMBRIA e della Fondazione Edmund Mach. Dall’Umbra ci si sposterà a Milano, nella cornice della fiera nazionale del settore enogastronomico. Nel corso della conferenza esporranno risultati e prospettive Tommaso Loiodice, presidente UNAPOL, Fabio Rossi, presidente Confagricoltura Umbria, Daniele Converso, tecnico agronomo Assoprol Umbria e Luana Bontempo, responsabile Unità di Ricerca Fondazione E. Mach.
Conoscere l’eccellenza italiana in fiera: in partenza TUTTOFOOD 2021Presidente di Confagricoltura Umbria, Fabio Rossi spiega: “La tracciabilità isotopica è uno strumento volontario di garanzia della qualità e specificità e, quindi, di valorizzazione dell’olio, in questo caso umbro. L’analisi che viene effettuata, oltre a definire le proprietà e le caratteristiche minerali degli oli extravergini di oliva, definisce la provenienza geografica creando un legame stretto con il territorio e la sua storia, e tutela in questo modo il consumatore, il prodotto e la salubrità dell’olio“. Poi continua così: “Ci siamo chiesti se questo processo, volontario, dà valore aggiunto al prodotto e perché un produttore debba avvalersene. La risposta è che correttezza e serietà possono
combattere contraffazioni e frodi”.
Si tratta, nello specifico, di uno strumento messo a disposizione dei produttori olivicoli e dei consumatori che garantisce, mediante l’utilizzo di tecniche analitiche e di controllo, la qualità del prodotto e, soprattutto, la sua provenienza geografica. Proprio l’analisi dei rapporti tra isotopi stabili di bioelementi, sperimentata in Umbria per circa tre anni in un progetto di innovazione finanziato dalla Regione, ha dato risultati positivi. L’attività svolta ha riguardato un’indagine sviluppata su più livelli. Il primo è quello regionale, attraverso il reperimento annuale da parte di ASSOPROL UMBRIA di 100 campioni di olio umbro, seguito all’attività di campionamento in altre 7 regioni italiane a vocazione olivicola, per acquisire informazioni di riferimento per un totale circa 105 campioni all’anno, con il supporto di UNAPOL.
La Fondazione Edmund Mach, di San Michele all’0Adige (TN), partner del progetto, si è occupata di analizzare i campioni e realizzare i vari profili di caratterizzazione isotopica al fine di “fotografare” la composizione dell’olio, in modo da garantirne la tracciabilità lungo tutta la filiera. Le particolari caratteristiche geografiche, la variabilità genetica ed il microclima di ogni campione di olio analizzato conferiscono un’impronta isotopica all’olio extra vergine di oliva. Proprio tale impronta, confermata in più annualità, potrà essere usata in maniera oggettiva attraverso il legame con il territorio, a garanzia del prodotto e a tutela del consumatore finale.
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