Ad oggi fa parte di una ricerca per migliorare l’intelligenza artificiale, del futuro non si sa
Facebook, in un post ufficiale, ha annunciato che si sta occupando di tre progetti in ambito di robotica. I responsabili di ricerca e sviluppo stanno provando ad insegnare ai robot come camminare o svolgere delle attività semplici e cercando di istigare in loro la curiosità per apprendere più rapidamente. Il progetto è in corso da circa un anno, ma la notizia è stata rilasciata solamente in questi giorni.
Al momento i robot vengono utilizzati solo per migliorare le prestazioni dell’intelligenza artificiale ma non è stato escluso che possano essere commercializzati in futuro. Il motivo per cui Facebook ha deciso di puntare sui robot è semplice: i sistemi di intelligenza artificiale funzionano se hanno a disposizione un grande quantità di dati. Se i robot fossero capaci di portare a termine un obiettivo senza avere a disposizione informazioni e imparando dal contesto, lo stesso modello potrebbe essere applicato all’IA.
Il primo robot realizzato, Daisy, ha le sembianze di un ragno con sei zampe e sta ancora imparando a camminare: “Il robot inizia ad imparare da zero senza alcuna informazione riguardante l’ambiente o le proprie capacità fisiche. Mano a mano che raccoglie informazioni il modello apporta dei miglioramenti fino a raggiungere l’obiettivo. […] Per fare ciò stiamo sviluppando tecniche come il modello reinforcemente learning (RL) che permette ai robot di insegnare a se stessi attraverso un sistema trial and error (prova ed errore) che utilizza l’input diretto dai sensori”.
Un secondo robot ha invece il compito di capire cosa non sa per raggiungere l’obiettivo più velocemente, mentre un terzo raccoglie ed assimila informazioni grazie ai sensori tattili e all’output delle sue azioni. Questo progetto però non è una novità assoluta in ambito tech, infatti centinaia di ricercatori, laboratori ed università stanno già lavorando da tempo in questo settore e hanno già raggiunto degli obiettivi stupefacenti. I robot sviluppati da quest’ultimi sanno già camminare, quasi alla stessa velocità dell’uomo, e sono anche in grado di afferrare oggetti.