La tecnologia per combattere attività illegali e proteggere l’ambiente
Huawei e WWF annunciano una collaborazione per la salvaguardia della biodiversità delle Oasi di Orbetello e Burano in Toscana e di Astroni in Campania. Per circa un anno, si registreranno i suoni all’interno delle tre aree per individuare segnali di attività umane illegali a danno dell’ambiente. La presenza di WWF ha permesso di introdurre in Italia il “Nature Guardian Project”, che da 3 anni Huawei ha lanciato su scala mondiale insieme alla Rainforest Connection.
In Italia il progetto fa parte delle attività della Campagna WWF “ReNature”, che ambisce a rigenerare la natura italiana entro 10 anni. Con sensori alimentati dall’energia solare in grado di raccogliere i suoni dell’ambiente, si potranno rilevare suoni riconducibili a pratiche illegali, che il sistema invierà subito a una piattaforma di controllo. Questa verificherà la segnalazione e potrà attivare le autorità competenti. Grazie a questa tecnologia, è stato possibile proteggere le foreste e la fauna da innumerevoli minacce in 18 Paesi di tutto il mondo.
Huawei e WWF in Italia: le Oasi di Orbetello, Burano e Astroni
L’Italia è uno dei paesi più ricchi di tutta Europa in biodiversità, ma allo stesso tempo, anche uno di quelli con più criminalità ambientale. WWF ha individuato tre aree d’intervento per il progetto: la Laguna di Orbetello e il Lago di Burano (GR), habitat delimitati da dune e una foresta mediterranea, vitali per le 300 specie di uccelli che ospitano; il Cratere degli Astroni (NA), un cratere vulcanico nella caldera dei Campi Flegrei, che ospita tre laghi, una foresta mediterranea e ricche popolazioni di anfibi, rettili e insetti.
“Siamo orgogliosi di essere riusciti a portare questo progetto in Italia. Un Paese che, oltre al patrimonio artistico e culturale per cui è ben noto nel mondo, possiede una ricchezza naturalistica immensa e variegata, che va preservata con cura” ha dichiarato Luigi De Vecchis, Presidente di Huawei Italia. Lo stesso continua: “Noi di Huawei sviluppiamo innovazione tecnologica per costruire un mondo migliore e siamo convinti che quest’ultima possa svolgere un ruolo fondamentale al servizio di obiettivi come il benessere della società, la sostenibilità economica e la tutela dell’ambiente”.
Dieci dispositivi denominati “Guardiani della Natura” registreranno i suoni fino a 3 km di distanza, per poi inviare allarmi in tempo reale alle guardie WWF. Altri 35, denominati “Edge Audiomoth”, lavoreranno offline immagazzinando i suoni di questi ecosistemi, il cui studio permetterà di approfondire le conoscenze sulla biodiversità e stimare l’impatto dei cambiamenti ambientali su di essa.
Anche Marco Galaverni, Direttore Programma e Oasi di WWF Italia si è espresso in merito: “Iniziative come questa ci consentono di affiancare ai tradizionali metodi di studio della biodiversità modalità innovative di rilevamento, che consentiranno di conoscere sempre meglio il patrimonio naturale tutelato dalle nostre Oasi e di intervenire prontamente in caso di attività illegali a suo danno, mettendo a disposizione delle autorità competenti un approccio integrato, che speriamo possa essere presto replicato in altre aree protette italiane”.
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