Sull’asse Cremona – Milano il latte “digitale” ha spopolato sul web
Ancora un grande successo digitale per la XXI edizione della Giornata Mondiale del Latte – World Milk Day 2021, tenutasi lo scorso primo di giugno, come da tradizione voluta dalla Fao. Oltre cinquemila collegamenti totali nel corso della giornata e più di 1.500 a seguire l’evento clou trasmesso in diretta dall’innovativo studio di CremonaFiere, Hybrid Studio, di cui l’80% con una durata media del collegamento superiore ai venti minuti. Così gli organizzatori dell’evento, Libera Associazione Agricoltori Cremonesi, il quotidiano di Cremona ‘La Provincia’ e la società di comunicazione ToBiz, hanno bissato il bel successo digitale già registrato lo scorso anno e organizzato in fretta e furia pur di non rinunciare a questa celebrazione mondiale del latte. Insomma, come si dice: è stata colta un’occasione e da una difficoltà, la impossibilità di organizzare l’evento in presenza, è stata tramuta in una opportunità, il digitale, che ha consentito la partecipazione ad un numero molto più elevato di consumatori.
Ma il successo della Gionata è stato decretato anche dai contenuti: il Sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti, ha fatto l’annuncio ufficiale della notizia che da tempo stava covando sotto la cenere: la candidatura di Cremona a capitale mondiale del latte. Un riconoscimento per tutta la filiera del settore lattiero caseario cremonese che qui ha radici e tradizioni solidissime che sono culminate, già da alcuni anni, alla sua celebrazione sotto l’egida della Fil – Idf e della Fao, che cinque anni fa hanno sottoscritto un documento di straordinaria importanza: la dichiarazione di Rotterdam, con cui è stato preso un impegno formale e planetario a promuovere il settore lattiero caseario in modo sostenibile: dalla produzione della materia prima fino al consumo finale.
Giornata del latte 2021: parlano i protagonisti
Numerosi ed estremamente qualificati gli interventi, a partire dal presidente della ‘Libera’, Riccardo Crotti, che non ha mancato di ricordare la necessità di una redistribuzione del valore che il latte ed i suoi derivati generano all’interno della filiera, in particolare rivolta ai produttori che stanno percependo una retribuzione del loro prodotto nettamente al di sotto delle fatiche e dei costi necessari a produrlo. Crotti non ha mancato di evidenziare la necessità di intervenire sulla comunicazione a difesa del latte e dei produttori e di instaurare un dialogo costruttivo con i consumatori. Non bisogna abbandonare il consumatore nelle mani della Grande distribuzione organizzata che ha evidenti interessi commerciali. Su temi così delicati e di interesse collettivo come l’alimentazione ed i risvolti sulla salute è necessario affidarsi alla scienza.
Il tema della ricerca, collegato a quello della sostenibilità, è stato ripreso da Erminio Trevisi, docente dell’Università Cattolica di Cremona e Piacenza che, con un intervento molto ben mirato, ha fatto il punto della situazione su uno degli aspetti centrali, appunto le relazioni tra produzione, ambiente e società. Posto che, ancora oggi, il 15-20% della popolazione mondiale non ha un accesso garantito al cibo, negli ultimi vent’anni il livello di sostenibilità in agricoltura è aumentato del 25%, e in questo miglioramento primeggiano l’Europa e soprattutto lItalia. Il latte è un alimento straordinario e insostituibile per l’elevato valore biologico di alcuni suoi componenti, ma occorre anche chiarire il concetto del calcolo della sostenibilità delle produzioni e del LCA – Life Cycle Assessement -. Insomma fare chiarezza e usare dei parametri precisi sui sistemi di calcolo basandosi molto anche sulle nuove tecnologie e sulle possibilità offerte dal digitale.
L’intervento del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha sottolineato l’importanza della difesa dei prodotti alimentari di origine naturale e agricola – e tra questi certamente il latte svolge un ruolo di primo piano – visto che stanno avanzando business sostenuti da capitali e importanti società orientati allo sviluppo del cibo sintetico. E anche qui gli interventi mediatici sono all’ordine del giorno spesso sostenuti da ingenti investimenti. Da non dimenticare anche gli aspetti sulla salute e sulla prevenzione come dimostrato di recente dagli studi sul benefico effetto della lattoferrina sulla prevenzione. Molti gli altri interventi che hanno sottolineato l’importanza del latte nella dieta, nella prevenzione, nelle diverse fasi della vita, e nello sport. Interessante e innovativo lo speech di una docente ed esperta di psicologia dei consumi: Guendalina Graffigna.
Una bella sintesi è stata fatta da Lorenzo Morelli, direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari per una filiera agro-alimentare Sostenibile o DiSTAS. Ha detto Morelli: “Parlando di latte, un alimento che in passato nessuno metteva in discussione ma che oggi, invece, è spesso oggetto di attacchi mediatici, bisogna prendere in considerazione, come suggerito dalla FAO, 4 aspetti: nutrizionali, ambientali, economici e sociali. Per gli aspetti nutrizionali, il latte è un prodotto con un elevato apporto di nutrienti essenziali e di altissimo livello: significa che il latte è denso di nutrienti, in un piccolo volume vi è un elevato potere nutritivo. Aspetti ambientali: producendo latte, così come in tutte le attività umane, si agisce sull’ambiente. E qui emergono delle informazioni distorte, se si calcola il suo impatto in funzione dei nutrienti, questo, a parità di nutrienti, è molto limitato. Per la questione economica, bisogna ricordare che la produzione e la lavorazione del latte, sono alla base di sistemi economici tradizionali che hanno contribuito e contribuiscono tutt’ora allo sviluppo ed al mantenimento dell’economia di moltissimi paesi; è un patrimonio da non disperdere. Infine la società: il latte viene prodotto in tutto il mondo, dalla pianura alla montagna ed è alla base di una crescita sociale. Ed è per questo che c’è la giornata mondiale del latte: non si tratta solo di un alimento, sia pur importante.
Ildebrando Bonacini