Lo dice EQUS Italia, azienda europea che produce certificazioni nel settore automotive
Con “Guida Autonoma” si intende la possibilità di un’auto di dare il proprio contributo alla guida, sollevando il conducente da certi compiti. Quando si parla di vetture a guida autonoma, ci si riferisce a quelle auto dotate di sistemi di ausilio alla guida che sono in grado di intervenire sul controllo della velocità e dello sterzo per evitare situazioni di pericolo. Queste tecnologie possono combinarsi tra loro per dare un’assistenza maggiore o minore durante la marcia. Proprio per questo motivo, quando si parla di guida autonoma, si parla anche dei diversi livelli di guida autonoma da 0 a 5. Di sotto vengono spiegati.
Le auto di livello zero sono quei veicoli sui quali non sono presenti dispositivi elettronici in grado di dare assistenza attiva al guidatore. Fanno parte di questa categoria praticamente quasi tutte le automobili prodotte negli ultimi dieci anni, che non hanno alcun automatismo: ogni movimento è una reazione ad un comando impartito dal guidatore. Le auto invece con guida autonoma livello 1 hanno tecnologie di “supporto al conducente” che intervengono nella sterzata e in accelerazione o frenata, ma non contemporaneamente. Sistemi tipici di livello 1 sono il Lane assist o centering che agisce sullo sterzo per tenere l’auto in centro alla corsia e il Cruise Control adattivo, che interviene sull’acceleratore o sul freno per mantenere il veicolo ad una determinata velocità.
Auto guida autonoma: il loro valore aumenta nel tempo
Il livello 2 si ottiene quando il guidatore può lasciare all’auto il controllo su acceleratore e sterzo in situazioni particolari. I sistemi elettronici di livello 2 sono, ad esempio, quelli in grado di prendere il controllo di freno e acceleratore durante la guida in colonna, fino a certe velocità. Un’esempio di questa tecnologia si trova sulla Suzuki Swift Hybrid: questo veicolo ha un sistema per la frenata automatica d’emergenza con riconoscimento dei pedoni e un altro chiamato “Restasveglio” che monitora eventuali colpi di sonno del conducente. Il livello 3 poi è in grado di sollevare il guidatore dalla necessità di avere il controllo continuo dell’andamento longitudinale e laterale del veicolo. Massima espressione di guida autonoma presente sul mercato, si trova su veicoli di alta gamma come la nuova Audi A8 e le Tesla, Model S, Model X e Model 3.
Ci sarebbero infine i modelli con livello di guida autonoma 4/5, ma al momento non esistono sul mercato. Per questi non è prevista nessuna assistenza o intervento da parte del guidatore che diventa a tutti gli effetti passeggero. Sulle vetture di questo tipo non saranno più necessari sterzo e pedaliera. Wayamo, la vettura nata come evoluzione dell’auto a guida autonoma di Google è al momento la prima ad aver ottenuto la licenza per la guida senza conducente.
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Conoscere i livelli di guida autonoma e sapere in cosa consistono, secondo Davide Mistrangeli – co-founder di EQUS Italia- è importante per tre motivi: il primo è ovviamente il fattore sicurezza che queste tecnologie offrono riducendo in modo significativo il rischio di incidente; il secondo è legato al valore che queste tecnologie garantiscono al veicolo nel tempo; il terzo riguarda i vantaggi che si potrebbero avere in futuro sui costi di polizza per effetto della riduzione dei rischi. Secondo le attuali stime di EQUS Italia un veicolo dotato di guida autonoma di livello 2 avrà, nel tempo, una valutazione di almeno il 25% in più rispetto a un pari veicolo non dotato di tali tecnologie.
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