Ha eseguito in 200 secondi un calcolo che richiederebbe 600 milioni di anni
La Cina detiene ora il primato in campo quantistico grazie al formidabile computer Jiuzhang. Esso usa particelle di luce, dette fotoni, per eseguire calcoli in modo ultra veloce. La “supremazia quantistica” finora era in mano agli Stati Uniti grazie ai ricercatori di Google, ma sono da poco stati scalzati da una nuova potenza. Pensiamo solo al fatto che Jiuzhang riesce a compiere in poco più di tre minuti un calcolo che porterebbe un computer tradizionale a lavorare per circa 600 milioni di anni. Responsabile di questa invenzione è il gruppo di Jian-Wei Pan alla University of Science and Technology of China.
Tale lavoto è un traguardo storico, che segna una svolta nella corsa ai computer del futuro. Anche Fabio Sciarrino, docente di informazione e computazione quantistica della Sapienza di Roma, commenta: “Si tratta dell’inizio di una nuova era computazionale. Il raggiungimento della supremazia quantistica dimostra che a livello di hardware abbiamo raggiunto il pieno controllo della tecnologia per risolvere problemi altrimenti impossibili”. Gli USA l’anno scorso erano riusciti a costruire un computer quantistico (Sycamore) che fosse in grado di risolvere nello stesso periodo di tempo un’operazione che a un computer tradizionale avrebbe richiesto 10.000 anni.
Cina supremazia quantistica: perchè Jiuzhang ha vinto
Il motivo del successo del Jiuzhang cinese? L’utilizzo dei fotoni, circa una settantina. Essi si muovono lungo delle guide d’onda accoppiate fra loro con particolari geometrie 3D: l’interferenza che provocano sulla propagazione della luce dà l’elaborazione dei dati. L’approccio è dunque molto diverso, anche perchè alla fine della propagazione i fotoni vengono misurati uno per uno da rivelatori che danno il risultato finale. Si può quindi dire che Jiuzhang riesca a superare di gran lunga Sycamore in velocità.
L’unica pecca di Jiuzhang sembra essere il fatto che, a differenza della macchina di Google, non sia programmabile per risolvere problemi diversi. In ogni caso, osservando la situazione con uno sguardo più generale, l’utilizzo di strade differenti per la conquista del vantaggio quantistico dimostra quanto il campo si stia evolvendo rapidamente. Sempre Sciarrino osserva: “Al momento queste due macchine non hanno ancora risolto un problema utile e pratico, che può dare benefici per la fisica o l’economia, ma aprono nuove prospettive per molte potenziali applicazioni, a partire dalla crittografia“.
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