La pandemia continua a spingere l’intero settore
Tra gli esperti serpeggia la convinzione che il mercato mondiale della data integration sia in forte sviluppo. Tra il 2020 e il 2027 probabilmente crescerà da 8,1 a 19,2 miliardi di dollari. Uno dei principali sostenitori di questa visione è Stefano Musso, CEO di Primeur, multinazionale specializzata nella Data Integration. Queste le sue convinzioni: “L’integrazione dei dati sarà un asset fondamentale per il futuro: un’azienda che gestisce, monitorizza e fa viaggiare i dati con sistemi di Data Integration è in grado di diminuire i costi operativi e fornire un miglior servizio su tutta la filiera“. Il mercato sta crescendo talmente tanto che aziende italiane e internazionali investono sempre di più nella ricerca di tecnologie avanzate efficaci per l’integrazione dei dati.
I mesi di lockdown hanno fatto discutere riguardo alla trasformazione digitale che dovrebbe coinvolgere imprese, scuole ed enti pubblici. Basti pensare all’importanza in questi mesi di smart-working, didattica a distanza e acquisti online. Le azioni quotidiane fisiche si stanno trasformando in digitali, creando una mole crescente di informazioni da gestire. Il processo di assimilazione, mappatura, spostamento e trasformazione dei dati prende il nome di Data Integration e il mercato globale di questo settore è in continua crescita: gli strumenti per l’integrazione dei fati sono sempre più richiesti dalle organizzazioni. Si tratta infatti si uno strumento indispensabile per migliorare i processi operativi e decisionali e aumentare il margine competitivo.
Crescita mercato Data Integration: ne parla Stefano Musso
Riguardo al tema della crescita del mercato dell’integrazione dei dati, sempre Stefano Musso aggiunge: “La Data Integration è troppo spesso sottovalutata, poiché è culturalmente diffuso il pensiero che il valore risieda nelle applicazioni, nei sistemi informatici, prima ancora che nei dati. Questo approccio di solito porta alla formazione di ‘mostri informatici’, sistemi molto complessi e molto poco efficienti. Invece bisogna concentrarsi sui dati, che devono essere supportati e gestiti da una struttura informatica snella e flessibile in grado di adattarsi alle diverse necessità“.
Oggi più che mai, si rivela fondamentale un approccio innovativo per investire nella ricerca di nuove tecnologie. Anche il rapporto di Agcom riconferma la necessità delle aziende di ricorrere a strumenti di Data Integration. Svela infatti che entro il 2025 l’aumento esponenziale dei dati nel mondo arriverà a raggiungere un volume complessivo di 163 trilioni di gigabyte. Inoltre con l’espansione dell’Internet of Things, aumenta anche il numero di nuovi utenti (secondo le stime 325 milioni entro la fine di quest’anno). Per questo si rivela vitale una migliore gestione dei dati, che permette di incrementare produttività e servizio complessivo.
Primeur riesce così a offrire grandi vantaggi attraverso la piattaforma di Data Integration “Primeur Data One“. In primo luogo essa permette una diminuzione del tempo di implementazione di nuove applicazioni nei sistemi informativi già esistenti e di risoluzione dei problemi operativi. Si riducono quindi i costi dedicati al Cloud e tutti i costi operativi di gestione informatica. Le aziende così capitalizzano gli investimenti tecnologici precedenti: la struttura ibrida consente di integrare diverse tecnologie mantenendo però la loro completa autonomia. In questo modo la vita media dei sistemi informatici aumenta notevolmente.
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