Si registra un calo dell’1% sul PIL regionale e dello 0,3% su quello nazionale
Secondo il nuovo booklet di Assolombarda, pubblicato su Genioeimpresa.it, le ultime misure adottate per contenere i contagi hanno avuto diverse ripercussioni sull’economia. La Lombardia è da sempre una delle economie trainanti dell’Italia, ma è stata anche in questo periodo una delle regioni più colpite dal Covid. Nella zona rossa si è quindi evidenziata una perdita dell’1% sul PIL regionale, così come una diminuzione della fiducia d’imprese e consumatori. Tali cali, uniti a quello della mobilità delle persone, sono stati riscontrati con particolare intensità a Milano e Monza e Brianza.
La nuova ondata di contagi e le restrizioni introdotte dal DPCM del 3 novembre hanno interrotto bruscamente la lenta ripresa che da maggio sembrava aver coinvolto il Paese. Già da fine ottobre infatti è stato possibile osservare i primi segnali del deterioramento dell’attività economica italiana. Sulle prospettive economiche a breve termine sono tre i principali fattori da considerare: le misure particolarmente restrittive in Lombardia “zona rossa”, i lockdown attivati dai principali partner commerciali europei e la fiducia d’imprese e consumatori. In questa zona il fermo imposto alle attività implicherà una perdita di oltre il -0,3% sul PIL nazionale nel 2020.
Economia lombarda post Covid: le conseguenze della pandemia
Il quadro, già critico, è reso ancora peggiore dal precipitare degli eventi anche in altri stati. Soprattutto quelli che rappresentano importanti mercati di sbocco per l’export delle imprese italiane rallenteranno la domanda nei confronti delle aziende del nostro Paese. Ciò potrebbe pesare soprattutto sull’economia lombarda, dove le esportazioni equivalgono a più del 30% del PIL. All’incertezza riguardante il perdurare della pandemia le imprese rispondono con un deterioramento della fiducia. Già nei mesi di luglio e settembre quasi il 40% di esse indicava ostacoli alla produzione, in larga misura legati all’insufficienza di domanda.
Anche per quanto riguarda la mobilità i dati non sono confortanti. Gli spostamenti delle persone diminuiscono rispetto all’avvio di quest’anno: -17% in Lombardia con un’intensità maggiore nelle aree di Milano, Monza e Brianza e Lodi, più sotto pressione dall’emergenza sanitaria. Inoltre, l’ulteriore adozione dello smart working da parte delle aziende ha influito sulla riduzione degli spostamenti per motivi di lavoro. Il traffico dei veicoli leggeri sulle tangenziali milanesi si è ridotto del 27% mentre quello dei veicoli pesanti del 4%. Anche i passeggeri delle metropolitane milanesi sono diminuiti del 63% rispetto a inizio 2020.
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