L’ex ministro delle politiche agricole lancia una serie di proposte innovative
Presentato nella sede di Confagricoltura a Roma: “Cibo sovrano, le guerre alimentari globali al tempo del coronavirus“. È il titolo del libro dell’ex ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, che affronta in modo organico il tema del cibo e dell’alimentazione in un mondo globalizzato, caratterizzato da cambiamenti climatici, dall’attenzione all’ambiente e dalla corsa alla disponibilità di cibo sicuro e ad un prezzo accessibile. Maurizio Martina lo definisce “un libro politico, perché oggi il tema del cibo è al centro dell’interesse mondiale. La pandemia da coronavirus ha accentuato la corsa alla disponibilità di cibo e in alcuni casi ha messo in crisi alcune filiere produttive particolarmente forti e consolidate, come ad esempio accaduto negli Usa con la filiera della carne”.
Il libro dell’ex ministro delle politiche agricole, porta all’attenzione del grande pubblico la centralità delle produzioni agricole da cui dipende la disponibilità di cibo ma anche la necessità di ricorrere ad una riorganizzazione delle filiere agricole produttive. Che, per restare competitive sui mercati internazionali, devono avvalersi di nuove e moderne tecnologie, oggi disponibili, quali il digitale, le nuove tecniche di ibridazione e di conservazione e distribuzione del cibo. Per questo è necessario riportare il tema dell’agricoltura e della produzione di cibo al centro dell’agenda politica del nostro paese.
L’idea del libro ha detto Martina “era nata prima della pandemia perché il tema della disponibilità di cibo era già attuale, soprattutto a causa della guerra commerciale scatenata tra i due colossi Usa e Cina”. Guerra che aveva finito per colpire anche l’agricoltura europea e quella italiana particolarmente votata alla qualità e a prodotti di nicchia. La politica della Unione europea e nazionale deve assumere misure urgenti per la tutela dei sistemi agricoli e dei loro prodotti prima che divengano preda di colossi mondiali che già hanno fatto sentire il loro peso in questi mesi di pandemia. Amazon ha fatto registrare un incremento del proprio fatturato nel settore alimentare di oltre il 60%. Vi è il concreto rischio di concentrare il potere sulla disponibilità di cibo in poche mani che non potrà che andare a discapito dei produttori agricoli.
“Ma occorre anche difendere sul piano commerciale la qualità dei prodotti alimentari sia sul piano domestico che su quello estero. In Europa è in atto un progetto per una etichettatura dei prodotti alimentari estremamente semplificata: il “nutri score” che tende a classificare i prodotti alimentari in modo sommario, con i colori di un semaforo”. Molte delle produzioni italiane di grande qualità, a partire dall’olio di oliva, ne verrebbero danneggiate. E questo mentre vi sono grossi interessi economici a sviluppare un’industria per la produzione di alimenti sintetici.
L’agroalimentare italiano è una delle prime voci dell’export: vale circa 50 miliardi di euro l’anno ed è in continua crescita. Un elemento fondamentale per l’economia del nostro paese che inoltre alimenta, insieme alla cultura e all’ambiente, un indotto importantissimo legato al turismo enogastronomico e non solo. Il messaggio che manda Martina è molto chiaro: difendere l’agricoltura ed il cibo che questa produce vuole dire difendere a farsi carico anche dell’economia e dello sviluppo del nostro paese.
Ildebrando Bonacini
Per scoprire altre novità dal settore agroalimentare, clicca qui