Il riconoscimento biometrico contrasta i cyber-attacchi nel mondo post-Covid
Impennata della digital transformation ai tempi del Coronavirus
Nello scenario post-pandemico notiamo grandi passi in avanti nella digitalizzazione rispetto al passato. Ciò potrebbe iniziare a colmare il gap italiano rispetto al resto dell’Europa. Anche gli individui e le imprese che erano restie ad abbracciare il progresso tecnologico, ora non intendono tornare indietro, avendone apprezzati i benefici. Il ‘Global CEO Outlook Surbet 2020’ di KPMG considera le aziende come principali fautrici della digital transformation grazie agli investimenti nella tecnologia durante il lockdown. L’obiettivo è diventare resilienti, flessibili e customer-focused. Occorre ricordarsi, però, che come accelera la trasformazione digitale, dovrebbe accelerare anche la sicurezza.
L’emergenza Covid-19 ha influito pesantemente sulla crescita dei cyber-attacchi e dei crimini informatici ai danni di istituzioni pubbliche e private. Secondo gli studi di settore, gli attacchi hacker sono cresciuti insieme alla Zoom economy (+700% nei primi sei mesi del 2020). È dunque utile individuare le principali azioni criminali rilevate nei mesi di lockdown e alzare il livello della sicurezza. Si è notato per esempio che le violazioni dei sistemi avvengono per la maggior parte attraverso la compromissione delle credenziali di accesso. Una soluzione potrebbe essere utilizzare sistemi di autenticazione forti.
Covid cyber-attacchi aumentano: ci siamo scordati della cyber-security?
Questa galoppata digitale non programmata ha un effetto collaterale: deve essere alzato il livello della cyber-security. Secondo il Digital Defense Report 2020, presentato a settembre da Microsoft, nell’ultimo anno l’attività degli hacker non è solo cresciuta in numero, ma anche in sofisticatezza. I cybercriminali sono quindi sempre più difficili da individuare anche dagli utenti più esperti. E se c’è un punto di ingresso che gli hacker preferiscono, l’anello debole di tutta la catena del valore, sono proprio le password. Il furto di credenziali è infatti una delle tecniche più utilizzate per condurre gravi attacchi informatici.
Il furto di credenziali e gli attacchi di “social engineering” causano la maggior parte delle violazioni (oltre il 67%). In particolare, esse sono determinate o dall’utilizzo di credenziali deboli, o da attività di phishing, o dal semplice errore umano. Una tendenza che si sta diffondendo velocemente anche in Italia, dove, secondo il Rapporto Clusit 2020, il phishing/social engineering è cresciuto del +81,9%. Le cause sono la curiosità umana e l’ormai costante bisogno di informazioni. Non è un caso infatti che attacchi di questo tipo abbiano visto un picco proprio a marzo 2020, approfittando dell’ansia collettiva causata dalla pandemia.
Rafforzare la sicurezza digitale: qual è la tecnologia migliore?
La buona notizia è che, secondo Microsoft, il 99% di tutti gli hack può essere eliminato con Multi Factor authentication. Si tratta di un sistema delle password che combina i segreti memorizzati (password, PIN, risposte segrete) con dispositivi secondari come smartcard, token hardware o codici, inviati via testo al dispositivo dell’utente. Questo mix di apparecchi fisici rischia peró di diventare complicato da gestire. Come ottenere il massimo della sicurezza senza compromettere la semplicità di utilizzo? Una soluzione definitiva è quella di eliminare le password attraverso le tecnologie più avanzate che si basano sul riconoscimento biometrico.
Si tratta di un sistema informatico che ha lo scopo di identificare una persona sulla base di una o più caratteristiche biologiche e/o comportamentali (biometria), confrontandole con i dati presenti nel database. Questo approccio migliora la customer experience ed elimina i rischi generati dagli errori umani: l’utente, infatti, non deve ricordare nulla né portare con sé dispositivi aggiuntivi. Probabilmente sarà questo il futuro della sicurezza digitale. Tutto ciò rappresenta solo l’inizio delle possibili applicazioni nel mondo digitale che questo complesso 2020 ci lascia in eredità.
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