L’importanza della prevenzione
Nella giornata mondiale della vista, giovedì 8 ottobre, si è tenuta una tavola rotonda per riflettere sull’importanza della cura, ma soprattutto della prevenzione, delle malattie legate alla vista. Alcuni numeri: 2,2 miliardi di persone sono affette da patologie oculari nel mondo e addirittura l’80% di questi casi avrebbero potuto essere prevenuti! Come afferma Giuseppe Castronovo, Presidente dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità (IAPB), la vista è il senso più amato dall’uomo, dà libertà e autonomia, è simbolo di salute e vita. L’obiettivo della conferenza, trasmessa in diretta anche su Youtube, è spronare giovani e anziani a fare più attenzione.
I temi toccati dagli ospiti sono stati numerosi. In particolare si è insistito sulla responsabilità politica di ogni paese di investire in questo ambito della sanità. Serve maggiore attenzione da parte delle autorità sui due aspetti di cura e prevenzione. Il Ministro della Salute ha portato questo problema in parlamento proponendo la possibilità di uno screening in tutto il paese: non sarebbe una soluzione risolutiva, ma per lo meno dimostrerebbe l’importanza del problema. L’obiettivo è, come ha affermato l’Onorevole Paolo Russo, diventare “campioni mondiali di prevenzione della vista“, contribuendo a salvare migliaia di occhi.
Giornata mondiale della vista conferenza: come bisognerebbe comportarsi
Certo, la pandemia di Covid-19 non ha aiutato. Stare a casa ha costituito allo stesso tempo beneficio e danno: prevenzione e cura di patologie legate agli occhi hanno avuto sempre minore importanza. Il timore del virus ha sopito la paura verso altre malattie. Ciò ha portato a un decremento dell’accesso agli esami legati alla salute oculare. Secondo il professor Mario Stirpe, Presidente del Comitato Tecnico Nazionale per la Prevenzione della Cecità, bisognerebbe ricostruire una medicina territoriale che regoli l’accesso agli ambulatori. Ora sono senza filtri, senza alcun ente esterno che ne governi gli accessi. Questo è uno dei motivi che blocca le persone dal voler sostenere esami preventivi: sembrano poco raggiungibili.
Buona prassi per prevenire in modo efficace le malattie oculari sarebbe prima di tutto recarsi ciclicamente dall’oculista per una visita completa (prima ogni 10 anni, poi 5, poi 2 e infine, dai sessant’anni in su, ogni anno). Le persone devono essere consapevoli di questa necessità: gli screening non bastano. Quando si diventa ipovedenti o totalmente ciechi, è possibile recuperare alcune abilità attraverso la riabilitazione a livello fisico e psicologico. La maggior parte dei danni sono però irreversibili. Una persona che non può più usufruire del dono della vista dimostra ciò che potrebbe, ma non deve più accadere. La prevenzione dovrebbe quindi essere un elemento stabile della società: qui si ritorna alla già nominata responsabilità politica.
La consapevolezza pubblica
Il fatto che l’OMS abbia stilato da poco il primo rapporto mondiale sulla vista ci fa rendere conto dell’importanza di questo senso: con la vista sviluppiamo contatti sociali, riconosciamo i familiari da piccoli, studiamo e costruiamo in buona parte il nostro essere umani. Vedere è un atto fondamentale ma dato troppo spesso per scontato. Anche qui qualche numero: sulle circa 7 miliardi di persone che ci sono al mondo, la metà ogni anno ricorre a visite oculistiche per problemi legati alla vista. Questo enorme servizio è stato fin troppo dimenticato: solo tre paesi nel mondo inseriscono la vista nei piani programmatici dei prossimi anni e, ahimè, tra questi non c’è l’Italia.
Tutti dovrebbero essere più consapevoli del problema. Durante la tavola rotonda sono state nominate solo alcune delle patologie più diffuse: glaucoma, miopia, diabete, degenerazione maculare e si potrebbe continuare. Certo le cure oggi sono migliori rispetto agli scorsi decenni anche grazie ai nuovi strumenti tecnologici che permettono una diagnosi molto precisa. Occorre però concentrarsi sulla prevenzione: fino ad ora sono stati stilati dallo stato piani quinquennali riferiti soprattutto alla fascia pediatrica. Oltre ai bambini, anche tutto il resto della popolazione potrebbe essere attaccata da problemi oculari. La cosa migliore è far crescere la consapevolezza dell’importanza del problema nella popolazione.
Per scoprire tanti altri eventi interessanti, clicca qui