La società italiana di auto elettriche Xev e la società di materiali in stampa 3D Polymaker uniscono le forze
Xev, start-up fondata da Lou Tik, manager che ha diretto per dieci anni a Torino Jac Italy, ha tre angel investor provienti dall’Italia: Moschini; Teoresi, società italiana di ingegneria e Comec, azienda del presidente di Federmeccanica Alberto Dal Poz, che ha fornito gli spazi per la costruzione dei primi prototipi dell’auto. Polymaker ha svolto un ruolo fondamentale per il progetto. L’azienda produce materiali di stampa 3D di alta qualità che vantano una gamma completa di proprietà e funzioni: dall’elevata resistenza meccanica a soluzioni estetiche uniche.
L’auto fa parte della categoria LSEV (Low Speed Electric Vehicle), macchine a bassa velocità che in Europa possono essere guidate a partire dai 16 anni. La scommessa da parte di entrambe le aziende è quella di ridurre da 2 mila a 57 le parti in plastica di cui è composta una normale auto, tagliando di due terzi le tempistiche di ricerca e sviluppo. Eccetto telaio, sedili e vetri, tutte le parti visibili dell’auto sono stampate in 3D, con un incredibile risparmio del 70% rispetto alle tecniche tradizionali.
Con la tecnologia utilizzata è possibile, inoltre, dimezzare il peso di una citycar da una tonnellata in media a 450 kg. Xev è dotata di autonomia e prestazioni sufficienti per muoversi in città (la velocità massima è 70 chilometri orari per un’autonomia di 150 chilometri), in un contesto di carsharing e trasporto multimodale. La particolarità della macchina risiede, anche, nella possibilità di personalizzarla nel dettaglio.
Sebbene ciò che attira della macchina sembrerebbe l’estetica, nonché il risparmio sia in termini di tempo che in termini di costo, Xev rappresenta il primo traguardo della nuova era rivoluzionaria dell’industria manifatturiera automobilistica. L’auto elettrica viene, infatti, sviluppata con la produzione C2M (Customer-to-Manufacturer), uno degli obiettivi principali della strategia Industry 4.0.
La produzione dovrebbe iniziare dalla fine del 2019 e l’intento è quello di raggiungere, entro il prossimo anno, la fabbricazione di 10 mila veicoli per poi passare, nel 2021, a 50 mila e, a partire dal 2022, a 80 mila. L’auto ha già avuto successo nel pre-ordine, dato che ha raggiunto le settemila unità solamente in Europa (Poste Italiane e Bnp Paribas sembrerebbero particolarmente interessate). A sorprendere è anche il prezzo: si parla di una cifra non superiore agli ottomila euro, con lo stampaggio collocato in due stabilimenti, uno in Cina e uno in Sicilia.