L’intelligenza artificiale connessa al mondo della salute e della medicina
L’emergenza sanitaria del Covid-19 ha accelerato un passaggio già in corso. Quello dell’Intelligenza Artificiale in aiuto alle tecnologie per la salute. I “contro” che hanno sempre frenato questo approccio sono sicuramente rilevanti: il tema della privacy, la gestione dei dati sensibili dei pazienti. Ma i “pro” in favore dell’IA sono stati anche il punto di accelerazione determinato dall’emergenza sanitaria: una diagnosi più veloce e più precisa, con un dialogo migliore tra dottore e paziente. L’accuratezza delle analisi che l’Intelligenza Artificiale è in grado di fornire, in tema di salute, è molto profonda.
Possono servire alle persone per dare più consapevolezza sui farmaci che assumono, così come semplificare il lavoro ai ricercatori scientifici, aiutandoli a districarsi tra migliaia di pubblicazioni. L’IA è in grado di elaborare dati da immagini, numeri e parole. “Numeri”, per il supporto che può dare nell’analisi quantitativa dei dati del paziente, la capacità di gestire algoritmi predittivi, con errori di interpretazione ridotti al minimo. L’IA è in grado di essere un supporto per la diagnosi di patologie anche rare e difficili da interpretare.
AI in medicina: tra immagini, numeri e parole connesse alla salute
Per quanto riguarda le “immagini”, l’IA – con software come InnerEye by Microsoft – è in grado di leggere lastre e risonanze magnetiche, dando una doppia conferma alle ipotesi esposte dal medico. Microsoft con InnerEye, ha creato un sistema che sfrutta una libreria di scannerizzazioni per verificare la presenza di tumori nelle lastre del paziente. L’intelligenza si basa su un algoritmo che impara dalle lastre visionate dai dottori, immagazzina informazioni e arriva una diagnosi più velocemente. Si tratta di un risparmio di costi, ma soprattutto di tempo prezioso per l’individuazione delle patologie.
La comprensione delle “parole” è orientata a migliorare il dialogo con il paziente. In Inghilterra è stata applicata una tecnologia robotica in grado di fare l’anamnesi in real-time. Babylon Help – per esempio – ha sviluppato un sistema di intelligenza artificiale che ascolta, a distanza, la conversazione tra medico e paziente. E’ in grado di analizzare le espressioni del paziente per capire se sia preoccupato, per essere certi che abbia compreso una domanda particolare. Il sistema realizza anche una prima diagnosi. L’analisi di numeri, immagini e parole semplifica la vita dei medici e accelera le diagnosi, ma può velocizzare anche la ricerca scientifica, salvando vite umane.
L’AI è di grande supporto anche in questa pandemia in corso. Una realtà italiana vede la partnership tra il Centro Medico Santagostino e Indigo, che progetta Conversational AI e assistenti virtuali, tecnologie di linguaggio ed esperienze conversazionali. “Record” è il nome del motore di ricerca a disposizione degli scienziati per districarsi tra gli articoli specialistici pubblicati quotidianamente. Questo senza sottrarre tempo prezioso alla ricerca attiva. Record seleziona i documenti e mostra le fonti, in modo tale da rendere immediata la valutazione qualitativa da parte del ricercatore e lo sviluppo della fonte trovata per la ricerca.
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