Non è necessario avere il pollice verde per coltivare il proprio orto sul terrazzo
Avvinare l’uomo alla natura e creare una community urban farmer è l’obiettivo di Poty. Poty è un progetto sviluppato da Hexagro, azienda hi-tech specializzata nella vertical farming tesa a fare ricerca tecnologica riguardo a progetti ad alto impatto sociale. Con questo progetto, Hexagro vorrebbe cambiare gli attuali modelli di agricoltura. “Urban Farming” attraverso la gamification, guidata dal dialogo con una chatbot. Hexagro fornisce il proprio know-how in modo virtuale, dando consigli sul raccolto e sulle possibilità d’uso dei prodotti in cucina.
Così l’azienda ha cercato di rispondere alla crisi da Coronavirus: con un sistema chiaro e concreto. Attraverso di esso è stata tracciata una strada in direzione di uno stile di vita più sostenibile, a contatto con la natura. Il senso di community a cui aspira è teso alla condivisione degli stessi valori tra appassionati coltivatori. Hexagro, nata nel 2017, da allora porta avanti questa mission. L’impegno a implementare tecnologie di agricoltura verticale va oltre l’Europa stessa, questo progetto nei Paesi in via di sviluppo permette l’accesso a tutti a cibo sano e in sufficiente quantità.
Proprio grazie a quest’ultimo punto, sono numerose le collaborazioni d’impatto sociale che sono state strette con diverse ONG. L’impegno, negli anni, hanno portato a Hexagro importanti riconoscimenti nell’ambito della vertical farming: dalla Ellen MacArthur Foundation e da Solar Impulse Foundation. Poty in particolare è un orto verticale, nato da materiali riciclati e riciclabili, progettato per spazi outdoor, sia piccoli che grandi: balconi o terrazzi, ed è perfetto per essere installato in città.
Un’orto verticale accessibile a tutti
Poty è una struttura modulabile, con lo stesso concept dei mattoncini “Lego”, di vasi a quadrifoglio capaci di contenere fino a 40 piante – nella versione più grande. E’ uno spazio adeguato a piccoli frutti, verdure a foglia e verdure normali e piante aromatiche stagionali. “Poty è una risposta a questa crisi, alla quarantena e allo smart-working, situazioni che hanno minato il benessere dell’uomo rendendolo quasi prigioniero della propria città e perdendo il contatto con la natura” – spiega Alessandro Grampa, co Founder di Hexagro.
“Vogliamo riportare l’attenzione sul consumatore, sulle sue esigenze e sul bisogno di ritrovare una dimensione di vicinanza alla natura e ai suoi effetti benefici. L’urban farming è una pratica ancora poco frequente in città.” Poty è una soluzione perfetta anche per chi teme di non avere il pollice verde: l’orto verticale ha sistema di irrigazione autonomo e l’app, con la sua chatbot, dialoga con l’utente in tutte le fasi, dall’assemblamento della struttura alla coltivazione.
I consigli sono inoltre ponderati alla persona, il suo stato d’animo dà luogo a risposte diverse dalla chatbot, che lo aiuta a fare del giardinaggio una ricerca del benessere. Ovviamente, oltre a queste particolarissime funzioni, la chatbot suggerisce tutto ciò che serve per coltivare e come utilizzare le diverse varietà di piante in cucina. Il modello proposto da Poty è teso all’economia circolare in modo completo, una risposta concreta agli sprechi e dedita al riuso dei materiali.
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