Dal giardino alla farmacia: la crescita delle terapie derivanti dalle erbe
Gli ultimi decenni sono stati piuttosto turbolenti per il mondo a causa di tutta una serie di eventi che ampia parte della popolazione mondiale si sarebbe risparmiata, tra malattie, guerre, calamità naturali e chi più ne ha più ne metta. Questi, fortunatamente, sono state in parte controbilanciati dal sempre maggiore numero di innovazioni arrivate all’interno degli ambiti che di più possono modificare la qualità di vita delle persone come tecnologia e medicina.
Attenzione però, nel mondo della medicina le innovazioni non soltanto arrivano in campo farmacologico (o in campo tecnologico, vedi le AI) ma anche in quel processo di recupero delle tradizioni che sta riportando alla ribalta le erbe officinali. Questo movimento del sapere non è tanto una moda passeggera quanto più il recupero di millenni di tradizioni ed esperimenti che hanno portato gli uomini del passato ad avere una vasta conoscenza delle erbe e delle piante per il trattamento e la prevenzione delle malattie.
Attraverso la sinergia tra scienza, sperimentazione e fortuna l’utilizzo delle erbe medicinali sta trovando una rinnovata fortuna creando un vero e proprio percorso che dai giardini di tutto il mondo porta a diverse farmacie. In questo articolo cercheremo di capire come stiano facendo delle erbe “innocue” a diventare terapie innovative in grado di cambiare il futuro a breve termine (e non solo) della medicina e del benessere.
Questione di mezzi
Per prima cosa è bene sapere che una delle motivazioni dietro questa esplosione di popolarità si deve a una semplificazione delle modalità di assunzione. Se una volta le erbe officinali si dovevano masticare e/o macerare al fine di estrarne i principi attivi, a oggi grazie a dei potenti strumenti come il Pax vaporizer è diventato possibile nebulizzare il tutto!
Attraverso la nebulizzazione, infatti, è possibile assorbire i principi attivi di una grande gamma di vegetali diversi senza avere gli effetti negativi della combustione canonica e sembra dover sopportare il sapore spesso amaro dei componenti vegetali. Se gli antichi bruciavano semplicemente le piante officinali o le utilizzavano come materiale per le pipe, al giorno d’oggi con i vaporizzatori è possibile ottenere il meglio da questi procedimenti senza gli elementi negativi.
Da radici antiche ai giorni nostri
Una delle forme più antiche di medicina è quella della “fitoterapia”, ovvero l’utilizzo di piante per scopi terapeutici; basta informarsi un po’ nei libri di storia egiziana, indiana e cinese per trovare una vasta eredità su quelle che sono le proprietà curative delle piante. L’introduzione della medicina moderna ha reso queste pratiche molto meno comuni ma non per questo meno interessanti: c’è semplicemente un business diverso nel sottostante.
Oggi, grazie a una maggiore consapevolezza sulle questioni di salute e a una crescente ricerca scientifica, le erbe medicinali stanno tornando prepotentemente in auge ed è sempre più forte il tentativo di integrare il tutto nella medicina moderna. Quest’ultima, infatti, non rigetta i rimedi a base di erbe ma piuttosto cerca di effettuare un processo di integrazione nei normali protocolli terapeutici.
Secondo diverse ricerche scientifiche, quello che sta succedendo è che sempre più centri di ricerca stanno cercando di confermare l’efficacia delle piante medicinali all’interno delle cure tanto domiciliari quanto ospedaliere.
Facciamo un esempio: la malaria ogni anno causa una montagna di morti, specie nei paesi in via di sviluppo, e sta venendo controbattuta sfruttando la forma farmaceutica concentrata di un principio attivo naturale, ovvero l’artemisina.
Tra regole e scienza vera
Prima però di poter parlare di reale integrazione del mondo delle erbe officinali all’interno del mondo della medicina è necessario che avvengano alcuni cambiamenti molto importanti: uno di carattere legislativo e uno di carattere scientifico.
Uno degli ostacoli maggiori, infatti, è quello dei processi di regolamentazione e standardizzazione che ha trasformato il mondo della farmacia in un luogo “sicuro”. A differenza della medicina tradizionale in cui la concentrazione di principio attivo è sostanzialmente resa costante dai procedimenti industriali, nel mondo della botanica le erbe non crescono sempre uguale e hanno potenzialità differenti o proprio composizioni differenti.
I grandi organismi regolatori del caso, vedi la FDA negli Stati Uniti o l’EMA in Europa, stanno lavorando al fine di stabilire linee guida chiare per i processi di produzione, etichettatura e vendita dei prodotti erboristici; il tutto al fine di creare delle linee guida che siano chiare per produzione etichettatura e vendita di prodotti.
Per cercare di velocizzare questo processo è necessario che alcuni dei soldi che quotidianamente vengono utilizzati nella ricerca sul campo della farmacia vengano deviati verso quest’altro mondo, al fine di creare dei processi che permettano di risolvere il problema della regolazione.
Il futuro, in sostanza, è roseo, anzi, verdastro, se teniamo in considerazione l’integrazione delle piante officinali all’interno del mondo della medicina: c’è da sperare che le innovazioni necessarie a far si che la transizione sia indolore e prolifica arrivino con un certo grado di velocità!