L’industria manifatturiera porta al centro del dibattito la traformazione digitale, la convergenzaz IT/OT e l’automazione
Si è tenuto da poco l’Innovation Lab (Ilab) Omron di Milano, con l’evento Sfide e soluzioni per guidare l’industria verso flessibilità ed efficienza. Con l’obiettivo di evidenziare l’evoluzione delle fabbriche e delle aziende manifatturiere alla luce della trasformazione digitale, della convergenza IT/OT e dell’automazione, Omron e i partner hanno dibattuto sul rapporto uomo-macchina e su quello che sarà il futuro dell’industria. Co-protagonisti sono stati FasThink, specializzata nella progettazione e realizzazione di soluzioni software che integrano tecnologie OT con i sistemi informatici IT, la società di consulenza Kaizen Institute Italy, BTicino, tra i principali player mondiali nel settore delle infrastrutture digitali ed elettriche degli edifici; Cosmelux, eccellenza nel settore della laccatura e della metallizzazione UV di packaging per la cosmetica, e CLECA, azienda punto di riferimento nel settore alimentare.
Big data e industria: come gestire il cambiamento?
Il tema principale della giornata è stato l’innovazione, riconosciuta all’unanimità da tutti i relatori come elemento essenziale per lo sviluppo. L’innovazione non a caso si è concretizzata nell’adozione dei Big Data e nell’applicazione di un processo graduale che mette al centro le persone. Chiara Rovetta, Communication Manager di Omron ha dichiarato: “Dalla sequenzialità, che rispondeva a esigenze di massa con lotti di produzione unici, siamo passati alla modularità, alla produzione a isole, dettata non solo da esigenze sempre maggiori di customizzazione del prodotto, ma anche di riconfigurazione produttiva”.
Tutto questo senza dimenticare la sostenibilità, ha puntualizzato Michele Franceschini, COO di CLECA: “Da processi produttivi basati sui principi di efficienza e di ottimizzazione della capacità produttiva, siamo gradualmente passati alla sostenibilità intesa come linea guida di tutto il processo produttivo. L’attenzione ora rivolta in particolare all’efficienza energetica, alla riduzione degli sprechi e alla lean production, rappresenta la leva che, a sua volta, scatena l’innovazione”. E ancora Marco Marella, General Manager di FasThink: “Se le aziende oggi non investono in innovazione, rischiano di essere tagliate fuori dal mercato nei prossimi anni. Era valido prima e lo sarà a maggior ragione in futuro“.
I dati nel manufacturing, in particolare, si configurano nelle parole degli interlocutori della tavola rotonda come un elemento ambivalente, di opportunità e complessità, da elaborare, standardizzare e ripulire da possibili interferenze. In quest’ottica, è emerso anche come non esista ancora un approccio universalmente valido per ogni azienda. Ogni soluzione e applicazione richiede analisi e modellazione dei dati, personalizzate per ottenere i migliori risultati possibili, ma l’assunto condiviso è che un progetto di data science non avrà mai successo se l’obiettivo non è chiaro.
Cos’è la dark factory e come scongiurarla
Sono le persone a dover essere in grado di assorbire i cambiamenti e avere anche la possibilità di seguirli e accompagnarli nel tempo, motivo per cui, secondo i relatori, i produttori dovranno prestare particolare attenzione a non creare momenti di ‘abbandono della sfida’ e a realizzare un’automazione e una trasformazione digitale sempre ‘accessibile’, che sappia mettere in dialogo le vecchie e le nuove generazioni di lavoratori. In conclusione, le riflessioni condivise all’interno dell’evento annullano anche il prospettarsi della dark factory, le fabbriche senza alcun lavoratore umano, lasciando lo spazio a realtà produttive agili, capaci di cogliere le opportunità mentre si sviluppano, dialogando al contempo con l’ambiente e le società circostanti. Ma cos’è la dark factory e quali sono le alternative?
“Il concetto di flexible manufacturing, in atto da alcuni anni, è in costante evoluzione per abilitare flussi di lavoro flessibili che possono passare senza soluzione di continuità da un prodotto all’altro, reggendo al contempo la sfida del risultare economicamente vantaggiosi. La trasformazione digitale, il collegamento sempre più forte tra il mondo OT ed IT e l’automazione saranno quindi una chiave indispensabile per ottimizzare i costi di gestione e mantenimento degli impianti, ma non a scapito delle persone. Le macchine sapranno elevare le capacità e il potenziale delle persone, ancor più di prima”, ha concluso Luca Fraticelli, System Integrator Manager di Omron.