Feuromed 2024, per Salini (AD Webuild) le infrastrutture sono la leva per attrarre i giovani
Feuromed 2024 si è da poco concluso e tra i temi più discussi c’è stata la questione delle infrastrutture, in particolar modo per quanto riguarda la raggiungibilità delle regioni del Sud Italia. Ne ha parlato nel suo intervento anche Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild, sottolineando l’importanza di realizzare infrastrutture strategiche che seguano una pianificazione a lungo termine, con l’obiettivo di attrarre giovani talenti verso il sud.
L’intervento dell’AD di Webuild Pietro Salini
Introdotto e intervistato dal direttore del Quotidiano del Sud Roberto Napoletano, Salini ha spiegato: “Stiamo vivendo un momento storico unico che ci pone di fronte a sfide non solo economiche ma anche geopolitiche. L’industria dovrebbe essere più attenta a questi cambiamenti, perché il modello di competitività che abbiamo conosciuto e applicato finora rischia di essere sovvertito, in quanto superato. I nuovi assetti geopolitici hanno ripercussioni importanti sui percorsi di approvvigionamento di materie prime da paesi come Cina e India, e questo tema non può lasciare il mondo imprenditoriale nel silenzio totale. Servono competenze, formazione e un nuovo sistema di produzione coeso su tutta la filiera produttiva supportato da una politica industriale che guardi al Paese che vorremmo essere nel 2050”. Materie prime, anche dal punto di vista delle risorse umane, dei nuovi ingegneri, determinanti più che mai per i rispettivi PIL del futuro.
Restando con lo sguardo rivolto al futuro, l’AD di Webuild ha aggiunto: “Un paese che deve pianificare il futuro dei prossimi 30 anni non può contare su risorse che vengono stanziate anno per anno. Deve cercare in tutti i modi di mettere al sicuro la pianificazione delle infrastrutture più importanti con sistemi di indebitamento e remunerazione a lungo termine, come abbiamo fatto per energia elettrica e gas”. “Si tratta di un sistema basato sulla remunerazione del monopolista sul capitale investito, sistema che potrebbe essere adottato anche da Ferrovie e Anas, due degli attori principali dello sviluppo infrastrutturale, liberando risorse dello Stato con indebitamento attraverso un programma remunerato a lungo termine. Auspicherei che un sistema del genere venga adottato per evitare che, anno per anno, si decida se fare o no le opere sulla base delle priorità contingenti su cui stanziare le risorse di bilancio”, ha concluso sulla questione.
Se queste riflessioni si estendono a tutto il Paese, Salini sulle differenti circostanze che si trova ad affrontare il Sud Italia ha dichiarato: “Una delle sfide che il Paese deve affrontare e risolvere in termini di competitività è il potenziamento del Mezzogiorno con infrastrutture moderne, sostenibili e interconnesse, per diventare hub logistico del Mediterraneo. Serve rafforzare le reti europee TENT-T, su cui Webuild da sola in Italia sta costruendo 500 chilometri. Ma è prima di tutto necessario puntare su occupazione di qualità e formazione. È attraendo talenti a casa loro che potremo combattere la fuga dei cervelli che tanto costa al Paese, ed è per questo che a breve apriremo anche in Campania un centro di addestramento specializzato Webuild”.