Odysseus lanciato nello Spazio per l’allunaggio: tra i finanziatori c’è la NASA
La missione spaziale Odysseus, condotta da una società privata americana, si propone di effettuare un allunaggio: vi raccontiamo meglio cosa sta accadendo
Una nuova missione spaziale americana è finalmente decollata, puntando verso un audace obiettivo: l’allunaggio. Questo rappresenta il secondo tentativo da parte di una società privata, dopo il fallimento del primo. Intuitive Machines, con sede a Houston, è alla guida di questa impresa chiamata “IM-1”, con l’ambizione di segnare un traguardo storico: diventare il primo ente non governativo a toccare la Luna e a far sbarcare il primo robot americano sulla sua superficie, cinquant’anni dopo le epiche missioni Apollo. Il lander statunitense Odysseus è decollato lo scorso 15 febbraio poco dopo l’1 del mattino locale (7 del mattino in Italia) dal Kennedy Space Center in Florida a bordo di un razzo Falcon 9 di SpaceX alla volta della Luna.
Odysseus, verso il nuovo allunaggio
Rispetto ai piani inziali, il lancio è stato posticipato a causa di temperature anomale evidenziate da SpaceX durante il rifornimento del lander. Tuttavia, confermando il successo della separazione del lander Nova-C, la NASA ha annunciato il proseguimento del suo viaggio verso la Luna. Ciò che rende questo lander unico è l’impiego di un nuovo tipo di motore alimentato a metano liquido e ossigeno super raffreddato, conferendogli la potenza necessaria per raggiungere rapidamente la Luna e evitare l’esposizione prolungata alla fascia di radiazioni ad alta intensità nota come fascia di Van Allen, che circonda la Terra. Nonostante il ritardo, è previsto che la navicella raggiunga il sito di atterraggio Malapert A il 22 febbraio, un cratere situato a 300 chilometri dal polo sud.
Nuovo progetto NASA per l’acqua potabile
La NASA punta a stabilire una presenza a lungo termine sulla Luna, con l’obiettivo di raccogliere ghiaccio per l’acqua potabile e il carburante missilistico nell’ambito del programma Artemis, la sua iniziativa di esplorazione lunare e marziana. L’ente ha stanziato 118 milioni di dollari per Intuitive Machines, al fine di mitigare i rischi ambientali per gli astronauti, il primo dei quali dovrebbe atterrare non prima del 2026. La missione IM-1 è la seconda nell’ambito dell’iniziativa della NASA denominata Commercial Lunar Payload Services (CLPS), concepita per affidare i servizi di trasporto cargo al settore privato, al fine di ottenere risparmi e stimolare un’economia spaziale più ampia che mira a colonizzare la Luna.
I precedenti tentativi di allunaggio
Il precedente tentativo di Astrobotic, con sede a Pittsburgh, è stato lanciato a gennaio, ma la navicella Peregrine ha incontrato problemi al motore, causando la perdita di carburante e la sua distruzione mentre bruciava nell’atmosfera terrestre. L’allunaggio morbido di un robot sul satellite è un’impresa estremamente complessa, richiedendo la gestione di un terreno ostile e comunicazioni con ritardi significativi, oltre alla necessità di utilizzare propulsori per una discesa controllata, senza il supporto di un’atmosfera per i paracadute. Altre due iniziative private si sono avvicinate al traguardo: Beresheet, gestita da un’organizzazione no-profit israeliana, è precipitata nel 2019, mentre la società giapponese Ispace ha subito un “atterraggio duro” l’anno scorso.
Fino ad ora, solo cinque nazioni sono riuscite a realizzare un allunaggio: prima l’Unione Sovietica, poi gli Stati Uniti, che rimangono l’unico paese a far sbarcare astronauti sulla Luna. Mentre gli Stati Uniti sono stati assenti per un lungo periodo, altre nazioni hanno compiuto progressi significativi: la Cina ha effettuato tre atterraggi dal 2013, l’India nel 2023, e il Giappone è stato l’ultimo a completare l’allunaggio, il mese scorso, anche se il suo robot ha avuto problemi tecnici dopo un atterraggio traballante che ha compromesso l’orientamento dei suoi pannelli solari.