Innovation Governance, il dietro le quinte dell’innovazione in azienda
Come applicare l’innovazione in azienda?
2. Definizione delle aree verso cui concentrare gli sforzi di innovazione in un determinato periodo di tempo.
3. Quantificazione dell’intensità e dell’impatto dell’innovazione, che può essere classificato secondo la tecnologia utilizzata e il mercato di riferimento:
● Sustaining, ossia puntare a un miglioramento continuo del prodotto
esistente;
● Breakthrough: in mercati esistenti, significa affrontare una sfida importante
per il prodotto dal punto di vista della sua tecnologia;
● Disruptive, quando si intende portare il prodotto su nuovi mercati;
● Basic Research, che implica la ricerca, l’individuazione e lo sviluppo di un
nuovo prodotto per un nuovo mercato.
4. Definizione della struttura organizzativa. In altre parole, in questa fase si stabilisce chi all’interno dell’organizzazione si occuperà di portare avanti il progetto di innovazione e con quali specifiche responsabilità.
5. Esplicazione dei processi a supporto dell’innovazione. L’azienda identifica le modalità con cui stimolare l’innovazione e quindi stabilisce: come definire lo spazio di sperimentazione; quali sono le regole che la determinano; come avviene il procurement e l’allocazione delle risorse. Tutti questi sono elementi cruciali per il successo della sperimentazione e il successivo rollout. Il che è importante per evitare, ad esempio, di ritrovarsi nella situazione tipica di qualche anno fa quando molte aziende erano interessate ad acquisire startup, ma non avevano idea di come collaborare con queste realtà data la peculiarità delle dinamiche e delle competenze necessarie per interagire con questo tipo di soggetti.
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6. Individuazione dei player con cui innovare. È a questo punto che si avviano collaborazioni specifiche con l’ecosistema circostante, di cui fanno parte organizzazioni esterne, centri di ricerca, startup, incubatori e acceleratori.
Infine, i fattori tempo e maturità chiudono il cerchio. Dopo aver capito cos’è l’innovation governance, bisogna saperla maneggiare. La governance attuabile il primo anno sarà ben diversa da quella del terzo anno, perciò è importante riconoscere il punto in cui ci si trova e porsi obiettivi raggiungibili e coerenti con lo stadio attuale. Solo dopo aver fissato il primo traguardo si può procedere a definirne di successivi con congruenza e modularità rispetto allo stato di maturità raggiunto. In definitiva, il modello di governance dell’innovazione può intendersi come un processo dinamico volto a supportare un percorso di crescita che può durare anche anni e come tale deve essere adattato in maniera evolutiva coerentemente con i cambiamenti interni ed esterni all’organizzazione. Per essere realmente strategico, questo processo deve poter essere paragonabile a una maratona, che implica un’intensa energia per un periodo di tempo prolungato, due necessità che non possono prescindere da una volontà precisa e dal coinvolgimento profondo dell’intera organizzazione.
Cosimo Panetta
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