Mamazen svela il decalogo per investire in uno Startup Studio senza rischi
6. Allineamento tra Studio e investitore. Per garantire che i suoi interessi siano in linea con quelli dei suoi investitori, lo Studio dovrebbe iniziare a percepire un ritorno economico solo dopo che l’investimento originale è stato ripagato. Queste realtà infatti, spesso addebitano alle società create i servizi forniti per compensare i maggiori costi del modello. Uno Studio che si sforza di generare un flusso di cassa positivo attraverso le attività operative non ha gli incentivi giusti per creare valore alle società partecipate.
7. Il ruolo del founder. A seconda del tipo di Studio che un investitore sta valutando, la due diligence deve concentrarsi su ulteriori aspetti specifici del modello di business: se lo Studio stesso ricopre il ruolo di fondatore delle startup create, è necessario indagare sul processo di ideazione, validazione e reclutamento del team e del co-founder. Se lo Studio agisce invece come co-fondatore, gli investitori dovrebbero considerare come ogni idea viene reperita e valutata in base alla possibilità di raggiungere una exit. Se infine agisce come rifondatore, si deve prestare maggiore attenzione al processo di valutazione degli asset e delle tecnologie comprate, a quello di reperimento di nuovi fondatori, investitori.
8. Divisione equa delle quote. Non esistono regole fisse per la suddivisione delle quote che uno Studio dà ai co-fondatori. Tuttavia, la quota di capitale che ogni Studio ha deve essere ben bilanciata per mantenere i co-fondatori ingaggiati e garantire un buon ritorno agli investitori dello Studio. Anche il track record dello Studio, il settore su cui si concentra e l’ecosistema locale avranno un ruolo nel determinare la ripartizione delle quote che sia ragionevole. Gli investitori devono prestare molta attenzione in fase di due diligence alla ripartizione delle quote fra le parti.
9. Capitalizzazione. Creare startup è costoso. Secondo un rapporto pubblicato da GSSN, il budget medio annuale (dati USA) è di 2,3 milioni di dollari per uno Studio esperto e di 800.000 dollari per uno emergente (Startup Studio Industry Report 2021, Studiohub). In genere, uno Studio non vedrà un ritorno per almeno cinque anni e ciò significa che deve essere ben capitalizzato o avere una strategia efficace di raccolta fondi. Gli investitori devono comprendere le esigenze di capitalizzazione dello Studio a seconda della sua geografia, la strategia di finanziamento futura e, soprattutto per quelli emergenti, il modo in cui intendono affrontare il reperimento dei fondi necessari.
10. Proprietà degli investitori. Un investitore deve essere sicuro che lo Studio sia in grado di garantire rendimenti soddisfacenti. In generale, possiamo dire che un buon obiettivo per un investitore è avere il 20% di quote di una startup a prescindere dalla struttura dello Studio. Se prendiamo per esempio il modello Dual Entity che prevede una gestione separata ma complementare dello Startup Studio e della Holding di partecipazioni, ci troviamo davanti a un modello che effettua investimenti diretti al di fuori del bilancio della Holding e che investe nelle startup che lo Studio produce. Il Dual Entity Model mantiene allineati investitori e gestori, fornendo capitale sufficiente
a basso costo per gli investitori.
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