L’azienda lombarda ha fatto il punto sullo sviluppo del settore, tra difficoltà di oggi e opportunità di domani
Nessun settore di mercato è escluso dalla responsabilità sul cambiamento climatico, compreso quello immobiliare. In particolare il Real Estate negli ultimi tempi ha fatto un’analisi approfondita per comprendere quale futuro lo aspetti, senza dimenticare il riscaldamento globale, quanto esso possa impattare sulla realtà e viceversa. Su tutto questo Rehalta, azienda lombarda di sviluppo immobiliare, ha detto la propria, proponendo iniziative concrete per fare la differenza a partire dalla rigenerazione urbana.
Rigenerazione urbana Lombardia: il punto di Rehalta
Rehalta non a caso si occupa prevalentemente di rigenerazione urbana in Lombardia e non solo, senza consumo di suolo, con un importante risultato in termini di benessere diffuso. Partendo dai dati, vediamo cosa ha pensato di fare nell’ottica della rigenerazione appunto. Dal punto di vista delle opere di cementificazione, l’Italia è il quinto peggior paese d’Europa, con una media del 4,2% di occupazione del suolo di questo tipo. La percentuale della Lombardia è addirittura del 12,1%, prima nella classifica delle regioni nostrane, secondo i valori rilevati dal SNPA, Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente.
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In generale l’Italia ha una forte tendenza alla cementificazione, molto spesso prediletta rispetto a scelte più sostenibili. Nel resto d’Europa accade il contrario, come dimostra il fenomeno della depavimentazione, che si è fatta strada nel nord del continente. La versione italiana è certamente incompatibile con i tempi che stiamo vivendo, in cui la natura sta riacquistando il proprio ruolo dominante, rendendo l’uomo inerme di fronte alla sua forza dirompente.
Cosa accade in Lombardia con i progetti di Rehalta?
Nel 2022 la superficie di territorio della Lombardia con rigenerazione urbana e territoriale è stato pari a 310 Km 2 , in calo del 44% rispetto ai 557 Km 2 del 2014, e ciò corrisponde a poco meno dell’11% dell’intero suolo antropizzato della regione. Di questa superficie, il 30% circa riguarda ambiti di trasformazione territoriale (90,5 Km 2 ), il restante 70% afferisce alla rigenerazione urbana (221 Km 2 ). Le province di Bergamo e Pavia riscontrano un incrementato della superficie di trasformazione, oggi giunta a quota 35%, mentre la città metropolitana di Milano mantiene il primato degli ambiti di rigenerazione con il 32% delle superfici, in calo del 4% rispetto al 2014.
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Alessandro Gatti, Presidente di Rehalta, ha spiegato a fondo la vision e il futuro di Rehalta:
La rigenerazione urbana riguarda una serie di misure e investimenti, pubblici o privati, volti a creare un impatto positivo in aree urbane poco sviluppate o degradate. In termini macroeconomici, si tratta di uno degli strumenti più completi ed efficaci che i governi possono utilizzare, non solo per guidare lo sviluppo economico, ma anche per promuovere città più inclusive, resilienti e sostenibili. Ne conseguono anche un aumento del valore delle proprietà immobiliari, si generano risparmi energetici che portano a una riduzione delle emissioni di C0₂, andando a valorizzare gli edifici locali, per rendere più belli i quartieri e migliorare la qualità della vita. Rehalta ha in questo momento cantieri in corso d’opera per un totale (in vendita) di 62 milioni di Euro. È previsto l’investimento di altri 40 milioni complessivi nei prossimi 18 mesi. Attualmente siamo in fase di rigenerazione a Milano Affori, in via Astesani, con la costruzione di un edificio residenziale al posto di un fondo commerciale chiuso e sistemazione di un’area verde per la collettività. A Sanremo, il cantiere abbandonato di Villa Fiorita oggi è un’elegante residenza con parco e ci occuperemo anche di un vecchio immobile abbandonato che affaccia sul porto per valorizzarlo. A Bordighera in pieno centro, uno stabile in disuso con posteggio dismesso per le ambulanze, diventerà un’elegante residenza. A Monza abbiamo sostituito un vecchio capannone con una residenza circondata dal verde. Abbiamo inoltre progetti a Volterra, dove interveniamo in un cantiere bloccato con un completamento delle opere e una valorizzazione; mentre a Carate Brianza un vecchio capannone artigianale chiuso da molti anni lascerà spazio a eleganti ville con giardino. In tutti i progetti vengono create ampie zone di verde, spesso a uso della collettività, posteggi, strutture residenziali a basso impatto ambientale, per i materiali utilizzati, le caratteristiche architettoniche e il livello energetico (per di più classe A4), ad elevato comfort abitativo e rispettose della storia e dell’ambiente circostanti. Vogliamo creare valore impattando il meno possibile sul suolo, preservando il verde e alimentandolo.