In vista del prossimo Feuromed gli studenti hanno lanciato le loro interessanti proposte sul futuro del Mediterraneo
Cosa ne sarà dell’economia dei Paesi del Mediterraneo? Cosa possono fare le nuove leve della diplomazia per innescare la crescita dell’area, facendo dialogare paesi di continenti diversi ma con necessità comuni? Su questi temi e tanti altri gli studenti Feuromed hanno dibattuto a lungo nei giorni di permanenza a Pollica, ospiti del Campus Paideia. Nel farlo hanno potuto contare sulla Presidente del Future Food Institute Sara Roversi, sulla Presidente della Social Mission del FFI Claudia Laricchia e su una serie di ospiti di primissimo piano, dall’ex ministro Patrizio Bianchi, oggi Presidente delle cattedre Unesco, all’ambasciatore Antonio Parenti, passando per il presidente di Nomisma Davide Tabarelli, già Presidente del dipartimento di ingegneria dell’Alma Mater di Bologna.
Feuromed Summer School: il confronto con Roberto Napoletano
Nel corso dell’ultima giornata di lavori, quando è stato il momento di tirare le somme e presentare le idee elaborate alla luce degli interventi degli ospiti, gli studenti si sono confrontati con il Direttore del Quotidiano del Sud Roberto Napoletano, che tanto ha voluto Feuromed e la relativa summer school. Un momento di crescita e di dibattito utile a porre le basi dei prossimi step, che porteranno al prossimo appuntamento con il Festival Euromediterraneo dell’Economia, che si terrà nell’aprile del prossimo anno a Napoli.
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Abbiamo avuto il piacere di seguire da vicino i lavori di questi giorni frenetici e arricchenti e vale la pena raccontare quanto emerso. Divisi in quattro gruppi, ecco quali leve hanno individuato: la manifattura e la possibilità di introdurre il microcredito, la necessità di fare rete nel sud Italia e con il resto delle economia del Mediterraneo, la relazione e la valorizzazione di industrie di mare e di terra e infine, con un’importante funzione di fil-rouge le nuove diplomazie.
Alla Feuromed Summer School parla il professor Davide Tabarelli
A proposito delle proposte e delle giornate trascorse nel Castello dei Principi Capano di Pollica, abbiamo ascoltato la versione del professor Davide Tabarelli, eccellenza in materia di energia e mercati in Italia: “Ho avuto l’impressione, la conferma, di come questa terra, questa parte del sud Italia riesca a ravvivare la memoria, i sentimenti, il cervello. Anche quest’ultima giornata è stata indirizzata a porre delle strutture nelle proprie visioni. Vedere tutti questi giovani che pensano al futuro è rincuorante e positivo, dà molte idee”, ha esordito.
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“Mi occupo di energia e sono sempre preoccupato di questi problemi legati alla stabilità dei mercati, alla relazione nel Mediterraneo e ho avuto spunti e contaminazioni con altri argomenti: le reti, l’educazione, lo sviluppo futuro, la popolazione. E tutto è stato estremamente utile per la mia attività, perciò devo ringraziare gli studenti. Io ho dato loro quel che so, ma è stato uno scambio. Una relazione biunivoca che mi arricchisce e mi diverte. Parafrasando uno slogan di Patrizio Bianchi: questo vale per i giovani ora e per i giovani sempre. E oggi mi sono sentito molto giovane”, ha concluso.