Il progetto risponde concretamente alle sempre più eterogenee aspettative di aziende e candidati
Gli eventi degli ultimi anni hanno cambiato profondamente la natura e i tradizionali parametri di gestione delle risorse umane. In particolare, solo in Italia, nei primi 10 mesi del 2021 sono state rilevate ben 777.000 cessazioni volontarie di rapporti di lavoro a tempo indeterminato. Un questionario realizzato da Meritocracy, Business Line di Seltis Hub, ha evidenziato i primi 3 motivi che spingerebbero i dipendenti a cambiare lavoro: l’ambizione a salari più alti , la ricerca di un miglior equilibrio lavoro-vita sociale e le competenze ed esperienze del management.
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Per rendere le aziende più appetibili e ad attrarre le competenze dei lavoratori, diventa necessario applicare un approccio HR globale. Per questo motivo, Seltis Hub si propone ad aziende e candidati come un aggregatore di competenze altamente specializzate, all’interno del quale ciascun elemento contribuisce a creare valore e un’offerta completamente nuova, al passo con un mercato del lavoro in continua trasformazione.
Gli eventi che stanno drasticamente cambiando le sorti della nostra società sono diversi: dalla nascita di nuovi mercati alle rivoluzioni tecnologiche e digitali e non da ultimo la pandemia. I lavoratori, soprattutto i più giovani, sono sempre più insofferenti a un tipo di carriera considerata fino ad oggi “tradizionale”. La conseguenza diretta è l’abbandono di un numero sempre crescente di persone che decide di cessare volontariamente il proprio contratto di lavoro.
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Seltis Hub strategie HR, perché è importante adottare con un approccio globale?
Questo fenomeno è stato chiamato Great Resignation, nonostante sia troppo presto per avere uno studio completo dei meccanismi che lo compongono, non ha di certo lasciato indifferente il mercato europeo. Diventa necessario un ribaltamento di ruoli in cui sono le aziende a doversi rendere appetibili e ad attrarre le competenze dei lavoratori. Diventano inoltre indispensabili secondo Seltis Hub strategie HR globali, che possano soddisfare i talenti nel loro percorso di carriera riformando l’employeé experience.
L’esperienza positiva per il dipendente inizia dall’azione di employer branding. Durante i processi di recruiting il candidato deve uscire con un’immagine positiva dell’azienda, anche nel caso in cui il processo non si concluda con l’inserimento. Già durante i colloqui, infatti, il candidato comincia a valutare l’azienda, ricorrendo anche a “recensioni” di ex dipendenti dell’organizzazione stessa.