La 24ORE Business School ha organizzato un confronto dedicato allo spreco alimentare
Il sistema alimentare gioca un ruolo fondamentale per la nostra sopravvivenza in quanto sostiene la vita umana e garantisce i mezzi di sostentamento a gran parte della popolazione mondiale. Inoltre, secondo alcuni dati del World Bank Group, l’industria alimentare e agroalimentare rappresenta un terzo del PIL globale e il 40% dell’occupazione globale. Più di un terzo del cibo prodotto viene perso nella catena di approvvigionamento alimentare o sprecato durante il consumo, con gravi danni non solo sulla popolazione di alcune regioni e sui membri di estrazione più povera, ma anche sull’ambiente, in cui vengono rilasciate oltre 4,8 miliardi di tonnellate di gas serra.
Il cibo maggiormente sprecato in questo processo appartiene prevalentemente alla categoria frutta e verdura con un 45%, a pari merito con radici e tuberi, seguiti dal 35% di pesce e frutti di mare, cereali con il 30% e in ultima posizione il 20% di semi oleosi e legumi, latticini e carne. Attraverso la cooperazione che coinvolge governi, aziende e cittadini, tuttavia, è possibile operare un cambiamento di rotta con potenziali benefici sia per la popolazione mondiale, sia per l’ambiente, poiché si tratta di un problema globale.
“È in particolare alle aziende e ai brand che i consumatori si rivolgono per attuare un vero cambiamento in ottica di trasparenza e attenzione alla sostenibilità ambientale, economica e sociale. – Spiega Alessandro Martire, manager della Practice Retail EMEA di Bain & Company durante la open lesson organizzata dalla 24ORE Business School il 22 febbraio “Gli obiettivi di Environmental, Social & Governance nel settore del Food & Beverage: il caso Too Good To Go” – Soprattutto è in questo periodo storico che la voce dei consumatori deve essere ascoltata, la quale in modo sempre crescente, chiede di attuare una trasformazione da parte di brand e aziende. Trasformare i processi aziendali può rivelarsi una strategia vincente per guidare il mondo verso la transizione ecologica e fattore di distinzione presso i clienti e di riduzione dei costi. Molti consumatori, infatti, sono attenti alla sostenibilità dei processi di produzione. Inoltre, adottando processi più green, è possibile avere un impatto ambientale minore, tutelare maggiormente la salute dei dipendenti e dell’intera popolazione”.
Ad intervenire anche Alberto Siniscalco, Key Account Manager Too Good To Go Italia, l’app contro gli sprechi alimentari che permette a bar, ristoranti, forni, pasticcerie, supermercati ed hotel di recuperare e vendere – a prezzi ribassati – il cibo invenduto ma ancora buono, così da dargli nuovo valore ed evitare di sprecarlo.
Too Good To Go ridurre gli sprechi alimentari per un futuro più verde
“Grazie alle sue Magic Box Too Good To Go si pone l’obiettivo di salvare il cibo invenduto, permettendo agli esercenti di ridurre i propri sprechi e agli utenti di acquistare dell’ottimo cibo a prezzi ridotti, salvaguardando così anche l’ambiente – racconta Alberto Siniscalco, Key Account Manager Too Good To Go Italia – Vogliamo inoltre portare le aziende a compiere azioni concrete ulteriori contro lo spreco di cibo e a sensibilizzare su questo importante argomento attraverso il nostro ‘Patto contro lo Spreco Alimentare’, un’alleanza virtuosa con grandi player dell’industria alimentare, associazioni dei consumatori e la Croce Rossa Italiana. Il cambiamento è possibile e possiamo contribuirvi, come consumatori, anche attraverso piccole abitudini nella vita quotidiana, come la corretta lettura delle etichette, l’organizzazione della spesa e, come aziende della filiera alimentare, monitorando gli sprechi attraverso una programmazione degli scaffali e progettando lo smaltimento dei prodotti per creare una supply chain a zero spreco”.
LEGGI ANCHE > MWC 2022, Huawei detta la linea del suoi progetti per quest’anno