Matteo Muratori è tra i vincitori selezionati ai Young Investigators Awards
Si è tenuta il 9 dicembre scorso la cerimonia della consegna dei premi ai migliori ricercatori e scienziati italiani del Nord America. L’evento è organizzato ogni anno dalla ISSNAF (Italian Scientists and Scholars in North America Foundation), che conta oltre 3.000 affiliati scienziati affermati e giovani ricercatori. La fondazione lavora a stretto contatto con le Ambasciate italiane, i consolati e gli Istituti di Cultura Italiana di Stati Uniti e Canada.
L’evento quest’anno si è tenuto in digitale ed è stato aperto dall’Ambasciatrice italiana a Washington Mariangela Zappia, seguita da un messaggio dal Ministro dell’Università e Ricerca Maria Cristina Messa. I vincitori dei cinque premi sono: Matteo Muratori per l’Embassy of Italy Award, Giulia Riccò per l’RnB4Culture Award, Daniele Simoneschi per il Paola Campese Award, Ferdinando Fioretto per il Mario Gerla Award e Francesco Monticone per il Franco Strazzabosco Award. Il Lifetime Achievement Award è stato assegnato a Silvio Micali.
Il vincitore dell’Embassy of Italy Award, il 36 enne milanese Matteo Muratori lavora a Golden, in Colorado presso il National Renewable Energy Lab ed è anche Chief Analyst per i trasporti sostenibili per il Dipartimento dell’Energia. Il suo studio è volto a sviluppare una transizione energetica sostenibile nel settore dei trasporti, prevedendone l’impatto sul resto del sistema energetico globale.
Migliori ricercatori italiani: le parole di Matteo Muratori
“Il mio lavoro è capire come passare da un sistema di trasporti che dipende ancora totalmente dal petrolio, a un sistema sostenibile”, ha affermato il ricercatore milanese, formatosi inizialmente al Politecnico di Milano e poi alla Ohio State University. Il suo principale ambito di ricerca sono i trasporti, che sono, come ha spiegato lui stesso “un settore responsabile per circa un terzo delle emissioni di gas serra, e in forte crescita”. Per Muratori l’elettrificazione non è l’unica soluzione, ma significherebbe “spianare la strada nell’immediato all’utilizzo di veicoli elettrici a basse emissioni”. Come spiega lui stesso in seguito, si sta già lavorando alle soluzioni future, ma per il momento l’unico imperativo è ridurre drasticamente le emissioni, per evitare danni irreversibili al clima.
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