C’è la necessità di mezzi di trasporto alternativi all’auto privata.
La ricerca condotta da Uber sugli italiani e la mobilità urbana ha posto a confronto più generazioni, passando dai Baby Boomer fino alla Generazione Z, per conoscere le loro preferenze circa i mezzi di trasporto per il lavoro, lo studio e il tempo libero. L’automobile è al primo posto: è il mezzo più utilizzato dalla maggior parte degli italiani di qualsiasi età, cui vi ricorrono sia per spostamenti di lavoro sia per raggiungere destinazioni di interesse durante il tempo libero.
Quanto detto è sostenuto dal fatto che oltre il 90% della popolazione è patentato, affidando questa scelta alla comodità di utilizzare un mezzo privato per spostarsi, mentre la restante parte conta di prendere la patente quanto prima sia in luce della motivazione precedente ma anche, in un caso più ristretto, a causa dell’assenza di un servizio di mezzi pubblici adeguato.
Ciononostante è in aumento la percentuale di abitanti che si rivolgono a mezzi di trasporto alternativi, come autobus, metropolitane, continuando con taxi e mezzi a noleggio e finendo con monopattini e biciclette, l’alternativa green dei giovanissimi. Questo perché generalmente nelle città italiane è stato riscontrato il problema dei parcheggi e delle restrizioni alla mobilità, fattori che portano gli utenti a non utilizzare un mezzo privato. Ulteriore penalizzazione per i più giovani sono i costi di acquisto e di mantenimento di una vettura personale, un vero e proprio deterrente.
Lorenzo Pirreddu, Uber Head of Italy, nota l’attaccamento culturale degli italiani all’auto privata ma anche la crescita di alternative eco-sostenibili e utili a decongestionare il traffico urbano, come la sua azienda, che grazie a servizi quali Uber Black, Uber Taxi e i monopattini Lime si sta consolidando nell’immaginario come un unico centro di aggregazione per tutte le esigenze di mobilità.
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