
Il progetto firmato Forever Bambù
Utilizzare le piantagioni di bambù gigante per sviluppare un approccio rispettoso dell’ambiente: questa è l’idea alla base del progetto Forever Zero CO2, nato dalla holding italiana Forever Bambù. Studi indipendenti hanno certificato come il bambù gigante riesca a catturare fino a 299 kilogrammi di anidride carbonica, 36 volte più di ogni altra pianta esistente, pertanto l’azienda – che gestisce 7 foreste di bambù per un totale di 188 ettari in Italia – propone un approccio innovativo alla carbon neutrality ad aziende e professionisti interessati alla riduzione del loro impatto ambientale.
Il progetto Forever Zero Co2 è modulare e funziona così: si parte da un’offerta base a meno di 300 euro per comprare una cella cioè 8 mq di assorbimento di CO2 delle foreste. Per le aziende più strutturate, con un investimento una tantum di circa 10mila euro si ha a disposizione per 20 anni la SuperCella, mille mq di foresta che Forever Bambù mette a disposizione in Italia per assorbire la CO2 prodotta dalla propria attività, per un assorbimento di oltre 500 tonnellate di CO2 per tutto il periodo. Salendo ancora a livello dimensionale, si possono ottenere progetti tailor made per grandi aziende internazionali che prevedono uno studio della loro impronta carbonica e la successiva realizzazione di una foresta a loro dedicata.

Emanuele Rissone – Foto: ufficio stampa
Forever Zero CO2 spiegato bene: le parole di Rissone e Laio
“Il vertiginoso aumento delle emissioni di CO2 è una delle cause principali del preoccupante cambiamento climatico che la Terra sta sperimentando – ha spiegato Emanuele Rissone, presidente e fondatore di Forever Bambù – Le capacità di assorbimento di CO2 dei sistemi naturali sono sempre più ridotte e continuano a diminuire, bisogna quindi invertire la rotta e aiutare in modo concreto l’ambiente salvaguardando il futuro nostro e quello del Pianeta. La sostenibilità è diventata un caposaldo su cui disegnare qualsiasi strategia aziendale lungimirante”.
Mauro Laio, vicepresidente di Forever Bambù, nonché esperto agronomico dell’azienda, ha dichiarato: “Tutti hanno l’opportunità di compensare le proprie emissioni inquinanti di CO2: il bambù gigante gestito col nostro protocollo è infatti uno tra i più grandi alleati per ridurre la CO2. Quello che pochi sanno è che il bambù non è un albero bensì un’erba e a differenza degli alberi è in grado di duplicarsi velocemente e grazie a questa sua caratteristica, insieme alla gestione forestale esclusiva di Forever Bambù, il nostro è un eccezionale carbon sink: è la gestione del bambuseto a essere il vero elemento differenziante”. Poi ha concluso con un messaggio a chi volesse ricalcare l’idea: “Copiare la nostra idea utilizzando pesticidi e senza una visione circolare e coerente sarebbe un progetto senza futuro. Anno dopo anno abbatteremo la CO2 emessa da chi aderirà al progetto“.
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F.C.