Il suo utilizzo è in costante aumento in Italia e a livello globale
Nell’ultimo anno l’emergenza sanitaria ha favorito l’adozione di nuove tecnologie, inclusa la stampa 3D, che in Italia ha permesso di accelerare la progettazione e la produzione di beni essenziali. La stampa 3D, nello specifico, consente di creare oggetti solidi tridimensionali, partendo da un file digitale. L’oggetto si ottiene così mediante manifattura additiva, una tecnica che dà forma al modello 3D, stampando uno strato dopo l’altro, dal basso verso l’alto.
A confermare l’incremento di utilizzo della manifattura additiva è l’ultimo studio 3D Printing Sentiment Index di Ultimaker, una ricerca condotta a livello globale su un campione di oltre 2500 professionisti di diversi settori. Diversi i Paesi coinvolti: Stati Uniti, Messico, Regno Unito, Germania, Francia, Svizzera, Italia, Paesi Bassi, Cina, Giappone, Corea del Sud e Australia. Il 71% degli intervistati ritiene che la stampa 3D sia una tecnologia innovativa con un grande potenziale in tutto il mercato, mentre il 65% pensa che il suo utilizzo incrementerà in maniera esponenziale nei prossimi 5 anni. Ciò che emerge, nel complesso, è sicuramente il fatto che le imprese e i professionisti sono sempre più consapevoli degli enormi vantaggi offerti dalla stampa 3D.
Stampanti 3D: Italia al quarto posto per l’incremento di utilizzo
Lo studio di Ultimaker ha dimostrato che anche in Italia si è verificato un incremento di utilizzo della stampa 3D. Secondo le stime, infatti, il nostro Paese si sarebbe classificato undicesimo al mondo per maggior implementazione della tecnologia. Secondo quanto riportato invece dalla società di ricerca indipendente Savanta, nel 2020 avrebbe raggiunto il quarto posto per incremento di utilizzo di stampa 3D. In questo anno, infatti, soprattutto a causa della pandemia, la stampa 3D si è affermata come tecnologia di produzione alternativa efficace. Lo dimostrano esempi come le mascherine stampate in 3D e le valvole Charlotte per le maschere dell’ossigeno delle terapia sub-intensive.
L’implementazione della stampa 3D è sicuramente favorita anche dalle nuove tipologie di stampanti, più piccole e accessibili. Come le stampanti Formlabs: macchinari desktop che riescono a mantenere la precisione e l’affidabilità di una stampante professionale. Hanno poi contribuito all’aumento dell’adozione di questa tecnologia anche le soluzioni di acquisto e noleggio di stampanti 3D. In relazione a questi servizi, tra i leader italiani nel settore troviamo ad esempio NOA- New Office Automation, realtà specializzata in soluzioni di noleggio e acquisto di prodotti per la stampa. NOA, in particolare, garantisce ai clienti la possibilità di noleggiare stampanti a resina o filamento. Una soluzione che consente di ridurre i costi e cambiare la stampante, quando necessario.
La stampa a resina o stereolitografia permette di stampare oggetti e prototipi a elevatissima risoluzione e di preparare modelli per realizzare stampi di colata e pressofusione utili per gli studi odontotecnici, industriali e artigianali. La resina esposta alla luce del laser, si solidifica, formando strato dopo strato, l’oggetto tridimensionale. Le stampanti a filamento – Fused FIlament Fabrication- invece, spostandosi sui tre assi cartesiani, depositano il materiale plastico fuso, strato dopo strato, il tutto a partire da un file 3D, progettato con un apposito software di modellazione. Questi modelli sono utilizzati principalmente dalle PMI, ma anche dalle industrie del settore Automotive, Robotica e Medicale.
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