Dalle energie rinnovabili alle azioni individuali, cosa fare per avere un futuro migliore
I singoli individui hanno ormai capito che le azioni e le scelte individuali possono avere un grosso impatto sulla riduzione delle emissioni nocive e sul cambiamento climatico. Quello che manca è l’impegno più concreto delle istituzioni e del sistema produttivo su larga scala, ancora fortemente ancorato ai sistemi tradizionali e ai combustibili fossili. Il problema è che non c’è più tempo ed è necessario agire subito, per evitare che i danni al nostro pianeta diventino irreversibili.
La produzione di gas serra non accenna a diminuire e la sfruttamento estensivo delle risorse naturali ci pone con le spalle al muro, e indicano che la colpa di questa situazione è attribuibile all’attività umana. Se non si riuscirà a fare qualcosa, gli scenari diventeranno catastrofici nel giro di pochi anni. Mentre il cittadino s’impegna a fare il suo quotidianamente, muovendosi con difficoltà tra le regole per la raccolta differenziata, spesso senza riuscire a capire dove buttare i pannolini o una bomboletta di lacca, e i grandi brand del settore produttivo come P&G, fanno passi in avanti per la riduzione dell’uso di plastica e altri materiali inquinanti, i personaggi più potenti del mondo continuano a incontrarsi in assemblee presso l’ONU o in conferenze internazionali, senza addivenire ad accordi veramente risolutivi e rivoluzionari.
Ma cosa possono fare i governi per assicurare un futuro migliore alla popolazione mondiale?
- Proteggere e ripristinare gli ecosistemi
Il rispetto per la natura è fondamentale e i governi dovrebbero impegnarsi a proteggere le proprie risorse ambientali perché queste sono in grado di assorbire un’enorme quantità di sostanze inquinanti, e quindi di rallentare il surriscaldamento globale. Ma le piante hanno anche un ruolo essenziale durante fenomeni atmosferici più violenti, fungendo da barriera durante le tempeste tropicali, e aumentando la capacità del suolo di assorbire acqua durante le alluvioni.
- Supportare i piccoli produttori agricoli
In base a uno studio della FAO, l’industria della carne è responsabile del 18% della produzione di gas serra, superando addirittura l’impatto del settore dei trasporti. Ma non è tutto. Per gli allevamenti di bestiame si utilizza una quantità spropositata di acqua, e gli stessi hanno una capacità inquinante elevatissima. L’80% della superficie coltivata viene dedicata per sfamare il bestiame e non le persone, e la sempre maggiore necessità di spazi per il bestiame, è la causa principale della deforestazione. I governi possono fare la differenza supportando i produttori agricoli locali che utilizzino pratiche sostenibili e che siano impegnate nella difesa del territorio. Questo non significa fare scelte che eliminino la carne dalla nostra alimentazione, ma premiare e dare sostegno a chi produce gli alimenti di cui ci cibiamo, rispettando la natura.
- Promuovere le energie rinnovabili
Il 35% delle emissioni globali è legato alla produzione di energia. Promuovere lo sviluppo significa cercare fonti di energia, e questo non può far altro che creare effetti deleteri sull’ambiente. L’unica alternativa possibile è quella di cercare dei metodi di produzione sostenibili, meno costosi e più efficienti, cercando di diversificare e di dare priorità a quelle risorse più vicine alle esigenze della gente, senza spendere troppo in infrastrutture impattanti. Bisogna dare la priorità alla natura, perché dalla natura stessa è possibile trovare le risorse che ci servono. Eolico, solare, geotermico, sono solo alcuni esempi di alternative per la produzione di energia.
- Combattere gli agenti inquinanti
Il CO2, conosciuto come gas serra, rimane nell’aria per secoli se non millenni, quindi, anche se dovessimo arrestarne la produzione oggi, gli effetti sul clima continuerebbero a prodursi. Ma il cambiamento climatico non è per fortuna determinato soltanto dai gas serra, ma anche da altri agenti inquinanti che sono responsabili di quasi il 45% delle emissioni che causano il global warming. Gli effetti di questi inquinanti nel breve periodo potrebbero essere contrastati efficacemente con l’introduzione di regole specifiche che mirino alla loro limitazione.
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