Il progetto di Azione contro la Fame per aiutare gli allevatori del Sahel
Problema primario dell’oggi è senza dubbio il cambiamento climatico. È una causa per cui sempre più persone si stanno impegnando, nel proprio piccolo. Anche in campo tecnologico si può fare qualcosa. In questi mesi ha preso avvio per esempio un progetto innovativo di Azione contro la Fame in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea. L’obiettivo è monitorare la siccità nel Sahel e guidare gli allevatori verso pascoli migliori rispetto all'”epicentro della fame”. Si tratta di un messaggio radio, promosso in diverse lingue locali, che indica una nuova via ai pastori, affinché possano trovare una terra capace di nutrire il proprio bestiame.
In Sahel le scorte d’acqua sono quasi esaurite ed il pascolo è possibile solo grazie a un sistema di allerta precoce. Il tipo di intelligenza artificiale sviluppata da Azione contro la Fame è rivolta a una delle regioni al mondo più colpite dalla crisi climatica. Il sistema suggerisce i punti in cui si trovano i migliori pascoli e fonti idriche e consente di prevenire potenziali emergenze. Quando l’allarme viene lanciato per tempo, infatti, le autorità locali possono mettere in atto misure tese a scongiurare una eventuale criticità futura e a promuovere interventi economicamente più sostenibili.
Intelligenza Artificiale cambiamento climatico: come funziona
Didier Verges, responsabile prevenzione e resilienza alle calamità di Azione contro la Fame ha affermato: “Si tratta di un progetto avviato nel 2007 grazie alla collaborazione con l’ESA. L’idea, allora, era semplice: utilizzare il telerilevamento per monitorare, in tempo reale, lo stato della biomassa, con l’obiettivo di guidare i pastori della regione verso zone migliori in cui effettuare il pascolo. Recentemente abbiamo ampliato l’area di copertura del programma e migliorato gli algoritmi per integrare immagini ad alta risoluzione. In 107 siti vengono raccolte informazioni ogni 10 giorni sulle condizioni dei pascoli.”
Nella regione il 40% della popolazione dipende dall’allevamento. La chiusura delle frontiere a causa del Covid-19, unita alle violenze in corso in luoghi come il nord del Mali, ha lasciato 12 milioni di persone senza cibo. Il sistema di allerta precoce, combinando e analizzando i dati, ha due obiettivi: da una parte comunicare attraverso programmi radiofonici con i pastori che hanno difficoltà a trovare acqua e foraggio, dall’altra fornire alle autorità informazioni per favorire risposte rapide ed evitare crisi alimentari. Questa non è l’unica soluzione promossa dall’organizzazione nell’ottica di fronteggiare il cambiamento climatico nel Sahel.
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