7 italiani su 10 favorevoli agli e-payments a patto che garantiscano la privacy: lo dice un’indagine di eToro
Come già ampiamente annunciato, dal 1° luglio 2020 il limite per i pagamenti in contante in Italia è stato abbassato a 1.999 euro. Questo, come parte strategica del Piano per la rivoluzione cashless del governo di Giuseppe Conte. Una tappa obbligata per incentivare e favorire pagamenti digitalizzati. A tal proposito, la piattaforma di investimento multiasset eToro, ha condotto una ricerca per sondare le opinioni dei cittadini italiani in merito. La ricerca è stata condotta, su 2.000 persone, di ogni fascia di età e di ogni regione italiana.
Da quanto si evince dagli intervistati, gli italiani sarebbero propensi alla crescita della moneta elettronica. Il 70% degli interrogati si è detto favorevole ad un graduale abbandono del contante, purché (condizione sottolineata dal 35% del campione) i metodi di pagamento cashless garantiscano la privacy. Tuttavia, il limite per i paganti in cash, non sembra avere influito sulle abitudini degli italiani. Il 65% di questi, infatti, non sembra aver cambiato la tendenza all’uso del contante.
Indagine eToro: Cashless vs contanti, cosa preferiscono i giovani?
C’è da dire, che seppur la pandemia abbia portato grande confusione e disagio, dal punto di vista dei pagamenti in digitale, le percentuali di utilizzo sono aumentate. Alla domanda “a seguito della pandemia da Covid-19, hai cominciato a utilizzare maggiormente i pagamenti contactless per evitare di toccare monete e banconote?” Il 60% degli intervistati dall’indagine di eToro ha risposto di aver preferito più volte l’uso della carta di credito onde evitare di maneggiare contante, più volte descritto come potenziale mezzo di contagio
Il motivo principale per cui molti hanno preferito i pagamenti digitalizzati, è proprio per il rispetto e la tutela della propria salute. I giovanissimi intervistati, nella fascia d’età tra i 18 e i 20 anni, ammettono di utilizzare maggiormente il cashless proprio per i tantissimi germi che risiedono su monete e banconote. Invece, il gruppo di fascia d’età tra i 35 e i 60 anni, ritiene possibile un abbandono del contante solo a fronte di sconti e programmi di incentivazione. Inoltre, più della metà degli interrogati, ritiene necessaria un maggiore offerta da parte delle aziende per poter diffondere l’utilizzo di strumenti elettronici di pagamento.
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